Nuovi problemi per la Bp, chiuso per guasti tecnici un oleodotto in Alaska

Non finiscono i guai per la British Petroleum (Bp). Già alle prese col disastro ambientale dopo l’affondamento della piattaforma Deepwater Horizon e la marea nera di petrolio nel Golfo del Messico,  un oleodotto in Alaska è stato chiuso in seguito a una perdita di greggio dovuta ad alcuni inconvenienti tecnici. La decisione è stata presa dopo che migliaia di barili di petrolio si sono riversati in un contenitore di emergenza durante un test dei comandi anti-incendio alla stazione di pompaggio numero 9, situata a circa 160 chilometri a sud di Fairbanks.

La condotta petrolifera Trans-Alaska, al 47% di proprietà proprio della Bp, è stata chiusa dopo la fuoriuscita di diverse centinaia di barili di greggio a causa di problemi tecnici all’impianto, che attraversa l’Alaska da nord a sud per 1.287.961 chilometri. Il guasto ha reso necessaria l’evacuazione di 40 operai. Un problema tecnico ha fatto aprire le valvole di scarico. Il flusso di greggio è stato ridotto al 16% e questo permetterà di far defluire il greggio nel contenitore per almeno 48 ore.

Il contenitore ha una capacità di 104.500 barili. Non ci sono stati feriti, ma i 40 tecnici che lavorano nella stazione sono stati evacuati. La Bp controlla il 47% della Trans-Alaska Pipeline, che va dalla baia di Prudhoe al porto di Valdez per quasi 1.300 chilometri. Nell’oleodotto normalmente transitano 667 mila barili di greggio al giorno.

«Tappate quel maledetto buco». Secondo fonti ufficiali, il presidente americano Barack Obama si è così espresso in privato manifestando la sua rabbia per la marea nera nel Golfo del Messico. Obama venerdì effettuerà la sua seconda visita in Louisiana per valutare i danni di un disastro che vede crescere giorno dopo giorno la frustrazione della Casa Bianca per lo scarso successo della compagnia petrolifera Bp nell’affrontare il problema del petrolio che continua a fuoriuscire in mare.

Published by
giannattasio