ROMA, 17 DIC – Il Carnevale di Rio perde uno dei suoi figli piu' amati, quello piu' polemico e dalle idee rivoluzionarie. E' morto a Sao Luis, citta' dov'era nato 78 anni fa, Joasinho Trinta, artista plastico, coreografo e ballerino, l'uomo che ha fatto diventare la festa carioca il maggiore spettacolo del mondo, che non verra' mai piu' dimenticato da chi vi partecipa e per tre giorni all'anno annulla ogni differenza di eta', censo, razza.
Di questo grande evento tradizionalmente aperto dal 'Rei Momo', Joasinho Trinta era stato l'inventore in chiave moderna, il creatore di musiche e sfilate, l'uomo che promosse l'introduzione dei grandi carri allegorici nel 'desfile' delle scuole di samba. Dopo di lui 'o Carnaval' non fu piu' lo stesso, persero spazio i passisti che si muovevano in modo libero, quindi senza schemi preordinati, e comincio' l'era di quella che e' stata definita l'opera popolare, dai costumi rutilanti, in cui le ali delle varie scuole sfilano in blocchi seguendo coreografie provate per mesi e vengono giudicate dalla giuria che ogni assegna il titolo di campione del Carnevale.
Avrebbe dovuto essere, e forse lo sara' ancora, il Carnevale 2012 di Pele' pronto ad esibirsi sull'avenida Marques do Sapucai' assieme al suo presunto erede Neymar per celebrare il centenario del Santos. Di Ronaldinho che tornera' dopo essere stato il protagonista principale di quest'anno, di Edmundo sempre presente e che ai tempi della Fiorentina si era fatto mettere sul contratto la 'clausola Carnevale', ovvero il diritto di partire per Rio e partecipare alla 'grande follia'.
Invece per prima cosa il pensiero di tutti sara' per Joasinho Trinta, l'uomo che dal 1951 ad oggi fu il simbolo di cinque scuole, uso' il Carnevale per promuovere l'uso del preservativo, introdusse il concetto del merchandising legato al samba ed ebbe il coraggio di sfidare perfino la Chiesa. Successe nel 1989, quando con Beija Flor ('bacia fiore', perche' il simbolo e' un colibri'), scuola di cui era il comandante, voleva far sfilare un carro con l'immagine di un Cristo mendicante.
L'iniziativa venne censurata, il Redentore coperto con un telo di plastica nera con la scritta ''anche se e' proibito, guarda noi'', ma il samba di Beija Flor fu quello piu' emozionante, e viene ricordato ancora oggi anche se la vittoria ando' ad Imperatriz Leopoldinense. Va bene che durante il Carnevale regna la trasgressione, ma all'epoca sembro' poco opportuno premiare chi aveva fatto uno sberleffo al Vaticano e Joasinho dovette accontentarsi del secondo posto.