PYONGYANG – La fame porta i coreani a mangiare altri coreani. Una carestia in una provincia agricola nella Corea del Nord avrebbe causato fino ad oggi più di 10000 morti. Secondo diverse fonti, un numero sconvolgente di atti di cannibalismo, spesso impetrati su parenti prossimi, è legato a questa catastrofe umanitaria.
Kim Jong Un, il giovane dittatore del paese stalinista, sta spendendo da mesi ingenti somme di denaro nella costruzione di missili a lungo raggio e in test nucleari che provocano le condanne dell’Onu, degli Stati Uniti e di numerosi altri paesi. Nel frattempo, secondo reporter sotto copertura di Asian Press, la provincia settentrionale e meridionale di Hwanghae sta soffrendo le conseguenze della siccità e della carestia. La situazione sarebbe inoltre aggravata dalle confische del raccolto effettuate dalla polizia affinché i beni alimentari prodotti siano destinati ai residenti della capitale Pyongyang.
I mezzi di informazione hanno raccontato alcuni atti di cannibalismo particolarmente cruenti avvenuti durante la catastrofe umanitaria ancora in corso. Un informatore credibile afferma che un uomo è stato fucilato in maggio per aver ucciso e tentato di mangiare due suoi figli. Mentre sua moglie era fuori casa, l’uomo avrebbe ucciso la figlia più grande e in seguito il figlio, poiché questo aveva assistito all’omicidio. Quando la moglie è tornata, l’uomo le ha detto che aveva trovato della «carne». La donna si è insospettita ed ha contattato le autorità locali che hanno scoperto una parte del cadavere dei figli.
Gli episodi di cannibalismo sono tristemente già conosciuti in Corea del Nord, dove l’arcaico regime dittatoriale impedisce ogni sviluppo sociale ed economico e dove le carestie si susseguono. Negli anni 90, una terribile carestia ha ucciso un numero imprecisato tra 240000 e 3,5 milioni di persone.
Nella rete dei campi di lavoro del paese, dove vivono in condizioni di schiavitù decine di migliaia di prigionieri, la sottonutrizione è tale che i detenuti mangiano, secondo resoconti autobiografici, topi, insetti, escrementi ed a volte anche i cadaveri dei compagni. Nei mesi e negli anni scorsi, altri episodi di cannibalismo sono venuti alla luce.
Dei giornalisti che operano segretamente in Corea del Nord hanno affermato all’inglese Sunday Times che un uomo ha dissotterrato il corpo del nipote morto e l’ha mangiato. Un altro ha ucciso e bollito suo figlio per cannibalizzarlo. Il quotidiano inglese ha anche citato un dirigente del Partito del Lavoro coreano, secondo cui, in un villaggio nella provincia di Chongdan, un uomo impazzito dalla fame aveva ucciso e mangiato il proprio figlio.
Le storie di cannibalismo in Nord Corea non sono purtroppo una novità. Lo scorso maggio, un uomo avrebbe ucciso 11 persone ed avrebbe cercato di vendere i loro corpi come carne di maiale. L’anno precedente, secondo un istituto sudcoreano, un uomo è stato fucilato per aver mangiato una parte del suo collega e per aver tentato di venderne il resto come carne di montone.