Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva negherà probabilmente l’estradizione in Italia dell’ex terrorista Cesare Battisti e sceglierà di far rimanere libero, in Brasile, il militante dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo). Lo afferma oggi il quotidiano brasiliano Estado de S.Paulo, citando ”informazioni di corridoio” del palazzo presidenziale del Planalto a Brasilia.
Secondo il giornale, Lula deciderà presumibilmente sul destino di Battisti, in prigione in Brasile dal 2007, entro il primo gennaio prossimo, data dell’insediamento del suo successore. Il ”presidente operaio” eviterà così di ”mettere a disagio il futuro presidente con una decisione che doveva essere sua e che non e’ stata presa, anche se e’ stato autorizzato ad adottarla da quasi un anno”. Il Supremo Tribunale Federale, nel novembre dell’anno scorso, ha autorizzato l’estradizione di Battisti per 5 voti a 4, ma i ministri hanno aggiunto nella decisione che la parola finale spettava al presidente della repubblica.
”Ancora secondo informazioni del palazzo del Planalto – scrive sempre l’ Estado – il no all’estradizione confermerebbe la tradizione brasiliana di concedere asilo politico. C’e’ poi un’informazione secondo la quale il presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi, avrebbe detto a Lula che non gli importa della decisione che verra’ presa, anche se fosse quella di mantenere Battisti in territorio brasiliano”. Sempre secondo il quotidiano, una via d’uscita per Lula, dal punto di vista giuridico, e’ che Battisti in Italia e’ stato condannato all’ergastolo per quattro omicidi commessi negli anni ’70, mentre in Brasile la pena massima prevista e’ di 30 anni. ”Il trattato bilaterale di estradizione firmato fra il Brasile e l’Italia nel 1989 – conclude comunque il giornale – stabilisce che l’autorita’ di ciascun Paese non puo’ rifiutarsi di consegnare le persone ricercate dalle autorita’ giudiziarie della parte richiedente”.
