SANTIAGO DEL CILE, 29 SET – Almeno 100.000 studenti, secondo gli organizzatori, hanno sfilato per le strade di Santiago del Cile per chiedere una profonda riforma della pubblica istruzione. Si e' trattato della 36/a marcia da quando cinque mesi fa ha dato il via alle proteste un movimento di cui fanno parte universitari, i liceali ed i loro insegnanti.
Come gia' in altre occasioni, gruppi di giovani incappucciati hanno ingaggiato alcuni violenti scontri con le forze dell'ordine che sono ricorse ai lacrimogeni e agli idranti, con un bilancio di 17 fermi e alcuni agenti feriti.
L'ennesima marcia e' stata organizzata poco prima dell'inizio di contatti tra nove leader del movimento, studenti e docenti, ed il ministro dell'istruzione Felipe Burnes e due sottosegretari per trovare un'intesa per risolvere il conflitto.
L'intesa , pero', rilevano alcuni media, non si preannuncia facile. Nell'ambito della legge sull'istruzione, decretata nel 1981 durante la dittatura di Augusto Pinochet, oltre ad alcuni imprenditori, politici di tutti i partiti sono membri delle societa' private che gestiscono universita' e licei, per accedere ai quali gli studenti che non sono ricchi, la grande maggioranza, devono ricorrere a speciali mutui concessi dalle banche.
