Cile: con il salvataggio del capo-turno Urzua è finito l’incubo dei 33 “mineros”

E’ terminata con successo l’operazione di recupero dei 33 minatori cileni intrappolati sottoterra da quasi due mesi e mezzo. L’ultimo degli operai  bloccati dal 5 agosto scorso nella miniera di San José in Cile è stato fatto riemergere poco prima delle 22 ora locale, le 3 in Italia.

A riportare in superficie i “mineros” è stata la capsula ‘Fenix’ che ha fatto la spola per quasi un giorno con il punto a oltre 600 metri di profondità in cui i minatori erano rimasti intrappolati.

Attraverso il cunicolo, dopo circa due ore e mezza sono stati riportati in superficie anche tutti i sei soccorritori calatisi nelle viscere della terra per organizzare la risalita dei minatori.

L’ultimo dei minatori a uscire dal giacimento è stato il capo-turno e leader del gruppo fin dal giorno del crollo, Luis Urzua, di 54 anni: appena uscito dalla capsula, il minatore è stato avvolto in una bandiera cilena e in tante città e paesi cileni le campane delle chiese hanno suonato a festa mentre la gente si è riversata per le strade, animandole con caroselli in auto.

Nell’abbracciare Urzua, il presidente Sebastian Pinera ha annunciato che riceverà i 33 minatori alla Moneda, il palazzo presidenziale.

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