Cile: minatori fanno azione giudiziaria contro la proprietà della miniera

Prima azione giudiziaria contro i proprietari della miniera di San Jose’ nel nord Cile e contro i funzionari che la gestiscono da parte di una delle famiglie dei minatori intrappolati a 700 metri di profondita’. “Non chiedo un risarcimento finanziario, ma voglio mettere di fronte alle proprie responsabilita’ i proprietari della miniera e tutti quelli che non hanno fatto il loro lavoro per garantire la sicurezza dei lavoratori”, ha detto Carolina Narvaez, moglie di Raul Bustos, uno degli operai intrappolati.

La denuncia e’ stata fatta contro la societa’ San Esteban e contro i funzionari del Servizio nazionale geologico e minerario per aver autorizzato la riapertura della miniera dopo un precedente incidente nel 2007. Intanto, la comunita’ delle famiglie dei minatori che vivono all’accampamento Esperanza e’ stata rallegrata da una bella notizia: una proposta di matrimonio. “Quando esco compriamo il vestito bianco e ti sposo in chiesa”: con queste parole uno dei minatori intrappolati ha chiesto alla moglie Yesica Yanez di sposarlo, un sogno che la donna inseguiva da ben 25 anni.

La sua e’ una famiglia particolarmente colpita dalla tragedia perche’ oltre al marito sono bloccati sotto terra anche un nipote e due cugini. Yesica ha gia’ cominciato a fare la lista degli invitati. La coppia ha tre figli e la donna racconta che hanno sempre rimandato la cerimonia per vari motivi, non ultimo quello economico.

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