SANTIAGO DEL CILE – Il Cile ha effettuato uno storico passo avanti democratico che potrebbe sconvolgere l'attuale assetto politico. Il Senato ha approvato in via definitiva la legge che stabilisce che, al compimento del 18/o anno d'eta', tutti i cileni saranno automaticamente iscritti nelle liste elettorali: finora era un passo volontario, con la conseguenza che, quasi cinque milioni di persone, per lo piu' dai 18 ai 32 anni, non sono andate alle urne nelle ultime consultazioni.
''Questa riforma ringiovanisce, rivitalizza e da' una nuova realta' alla nostra democrazia'', ha assicurato il presidente Sebastian Pinera. ''Cio' – ha aggiunto – fara' si' che si recuperi la fiducia e l'adesione al nostro sistema politico''.
Finora, in un Paese di 17 milioni di abitanti, solo l'8,1 di essi potevano andare a votare perche' iscrittisi volontariamente nelle liste. Adesso i potenziali elettori saranno invece almeno 13 milioni. Anche se, mentre finora il voto era obbligatorio, ora non lo e' piu'. Insomma, anche alla luce della complessa situazione sociale e politica del Paese, non e' facile prevedere chi si asterra'. E' appunto cio' che dara' il via ad ogni sorta di analisi sugli effetti su tutti i partiti, per l'entrata in scena di un enorme numero di giovani che non hanno mai votato.
''Nessuno sa con certezza cosa accadra'. Presumiamo che puo' avvenire un terremoto, ma non possiamo anticipare di quale magnitudo'', avverte il politologo Patricio Navia.
La prima cartina di tornasole e' fissata per le elezioni amministrative dell'ottobre 2012, che molti gia' considerano una sorta di primarie per le presidenziali del dicembre 2013. La caccia al voto giovanile, anche alla luce dell'irruente movimento studentesco che vuole una sua riforma, e' cominciata.