PECHINO – Nel 2010, circa il 7% dei 172 miliardi di euro dei beni di lusso venduti il mondo e' stato acquistato da cittadini cinesi. ''Se a questo si aggiunge un altro 7% acquistato dai cinesi fuori dai confini della madrepatria, soprattutto ad Hong Kong e in Europa, la percentuale sale al 15%'', spiega Armando Branchini, segretario generale della Fondazione Altagamma, che riunisce le aziende italiane dell' ''eccellenza'' i cui marchi sono famosi in tutto il mondo e stanno conquistando i nuovi ricchi cinesi.
''Abbiamo appreso che le autorita' cinesi stanno considerando una riduzione dei dazi che ancora colpiscono molti beni di lusso e speriamo che sia vero per tre ragioni: primo i cinesi sarebbero spinti a comprare di piu' in Cina e meno all' estero; secondo, verrebbero attirati nuovi investimenti e, infine, anche molte aziende che ora non sono in Cina o ci sono con un piede solo entrerebbero in modo massiccio sul mercato'', aggiunge Branchini, che e' a Shanghai per la China Luxury Grand Cerimony 2011, una manifestazione giunta alla sua sesta edizione.
La Grand Cerimony vede riuniti in Cina gli esponenti della produzione di lusso internazionale. Per l'Italia sono presenti tra gli altri Edwin Fenech, presidente della Ferrari per l'Asia Pacifico e Andrea Bonardi, direttore esecutivo per la regione de La Perla. Secondo Branchini nei prossimi anni, il mercato di lusso crescera' nella Grande Cina – cioe', oltre alla Repubblica Popolare, Hong Kong, Macao e Taiwan – a ritmi tra il 18 ed il 20% all' anno. Nella Cina Popolare – prevede Branchini – il mercato continuera' a crescere fino a che continuera' a crescere l'economia nel suo complesso.