L’obiettivo è quello di riuscire a produrre sempre, dalle 4 del mattino fino a mezzanotte, sette giorni su sette. Per questo, la Foxconn, fabbrica salita agli “onori” delle cronache per i suicidi dei suoi dipendenti, ha deciso di assumere 400.000 persone. A Shenzen, dove c’è la catena di montaggio più lunga del pianeta, quindi, sarà “iPad city”. Non solo: oltre all’ultimo ritrovato di casa Apple, nella grande fabbrica vengono assemblati anche iPhone, iPod, computer Dell e Hp, telefonini Motorola, Sony e Nokia.
L’azienda, che già conta in tutta la Cina 900.000 dipendenti sceglie quindi la linea delle assunzioni per alzare il morale degli operai. Si tratta di tenere ferma la produttività senza obbligare le tute blu a straordinari da incubo. In qualche modo, seppure indiretta, è un’assuzione di colpa per gli 11 suicidi, l’ultimo dei quali è datato 7 agosto.
Quelle morti alla fine hanno smosso Steve Jobs: dopo una iniziale reticenza, un mese fa la Apple aveva acconsentito a raddoppiare il compenso per ogni iPad, da 3,98 dollari a 7,96, a patto che i soldi venissero usati per dare un aumento di stipendio agli assemblatori. Ora arrivano le assunzioni.
Un iPad costa, in produzione, circa 260 dollari e ne costa poco meno di 500. Il grosso dei costi, però, è nei materiali, non certo nel lavoro visto che un operaio, di paga base, prendeva circa 140 dollari al mese anche se ora è aumentato ed è attorno ai 200.