Circa 15.000 persone che vivono vicino alle fonderie di Jiyuan nella provincia centrale cinese dell’Henan, saranno trasferite in altre aree dopo che nel sangue di oltre mille bambini bambini è stato rinvenuto un tasso troppo alto di piombo.
Lo riporta l’edizione online del China Daily: secondo Zhao Suping, sindaco di Jiyuan, città vicina a 35 fonderie, il trasferimento degli abitanti costerà quasi cento milioni di euro. A coprire la spesa saranno governo e fonderie per il 70% , gli abitanti della zona per il 30%. Negli ultimi mesi, l’avvelenamento da piombo ha colpito migliaia di bambini in diverse province (Henan, Shaanxi, Hunan e Yunnan) provocando le rivolte degli abitanti e sollevando le proteste della comunità internazionale.
Sono lontani i tempi in cui, 23 anni fa, gli abitanti di Jiyuan battevano il tamburo per dare il benvenuto a quella che è oggi la più grande fonderia di piombo della Cina, la Yuguang Gold and Lead, ha detto il suo presidente Yang Anguo. Oggi le stesse persone protestano in massa davanti alle fabbriche. «Pochi si sono arricchiti ma tutto il villaggio è avvelenato. Come possiamo ignorare la salute delle persone nello sviluppo economico?» afferma un abitante di Shiniu, dove circa cento bambini sono stati avvelenati dal piombo.
Dei 670.000 abitanti di Jiyuan, più di 30.000 lavorano per le 35 fonderie della zona. Da un test ordinato dalle autorità su un campione di 3.108 minori di 14 anni che vivono vicino ai tre impianti più grandi, è risultato che più di mille hanno un livello eccessivo di piombo nel sangue. Il governo ha sospeso le attività di 32 fonderie, «una lezione per le autorità, per le aziende e per i cittadini» ha commentato un funzionario locale.
