Un funzionario della polizia cinese, morto a 38 anni per essere stato costretto a bere troppo alcool in un banchetto ufficiale, è stato dichiarato un «martire» che ha perso la vita «nell’ adempimento del suo dovere».
Lo ha scritto oggi, martedì 15 dicembre, il quotidiano China Daily, denunciando la pratica dei brindisi – «ganbei» in cinese – diffusa tra i funzionari cinesi, soprattutto nelle province. Non esiste occasione ufficiale che non si concluda con un banchetto durante il quale i partecipanti fanno una sorta di «gara di cortesia» proponendo in continuazione «ganbei»in onore dell’ uno o dell’altro ospite.
I «ganbei» vengono fatti con il «baijiu», la grappa cinese spesso di pessima qualità . Il 28 ottobre scorso il funzionario Chen Lusheng, che si era fatto la fama di essere un forte bevitore, si è sentito male dopo uno di questi banchetti nel distretto di Boan, nella provincia meridionale del Guangdong. In seguito, Chen ha vomitato e si ritiene che sia morto per soffocamento.
Fonti della polizia locale hanno spiegato al China Daily che la decisione di elevare Chen allo stato di «martire» è stata presa per poter aumentare l’ indennizzo che spetta alla sua famiglia che passa da 360mila a 650mila yuan (dieci yuan equivalgono ad un euro). La famiglia non è rimasta soddisfatta e insiste nel chiedere un indennizzo di 4,8 milioni di yuan.
Chen, ricorda il giornale, non e la prima vittima della «cultura del ganbei». In precedenza un funzionario di 47 anni è morto per consumo eccessivo di alcool dopo un banchetto a Wuhan (provincia dell’ Hubei); il mese scorso, il segretario del Partito Comunista locale è morto in un villaggio dell’ Anhui dopo aver offerto un banchetto a due imprenditori in visita.
