Sono tutte di etnia uighuri le sei persone condannate a morte il 12 ottobre per le violenze interetniche verificatesi all’inizio di luglio ad Urumqi, nel nordovest della Cina. Confermando la notizia diffusa in precedenza dalla televisione di Stato cinese, l’agenzia Nuova Cina ha reso pubblici i nomi di coloro che saranno messi a morte.
I sei, che Nuova Cina indica come Abdukerim Abduwayit, Gheni Yusup, Abdulla Mettohti, Adil Rozi, Nureli Wuxiùer, e Alim Metyusup sono stati riconosciuti dal tribunale di Urumqi colpevoli di omicidio e saccheggio. Un altro uighuro ritenuto responsabile gli stessi reati, Tayirejan Abulimit, è stato condannato all’ergastolo.
Nelle violenze tra esponenti della minoranza etnica degli uighuri e cinesi di etnia han, secondo le autorità hanno perso la vita 197 persone, in maggioranza cinesi. Esuli uighuri affermano che le vittime sono state molte di più e che molte di esse erano uighuri.
Le violenze sono partite da una manifestazioni di studenti organizzata per protestare contro l’ assassinio di due operai uighuri nella provincia meridionale del Guangdong. Sabato scorso un uomo, un cinese han, è stato anch’ egli condannato a morte nel Guangdong dopo essere stato giudicato colpevole del duplice omicidio.
