Cina, se la vittima è un uomo lo stupro non è stupro

Ha violentato un collega ed è stato condannato per stupro: quello che nel resto del mondo sembra normale, in Cina diventa un caso. Perché il reato di stupro, nella Repubblica popolare, è contemplato solo nel caso in cui la vittima sia una donna.

La sentenza ha per protagonista una guardia quarantaduenne di un impianto sportivo a Chaoyang, e – come vittima – un suo collega diciottenne.

Lo stupro risale allo scorso maggio, ma, scrive Marco Del Corona sul Corriere della Sera, solo ultimamente è apparsa sui media cinesi. La lacuna legislativa è stata colmata con una condanna ad un anno di carcere per “lesioni volontarie”. Ma subito ha provocato un dibattito, con la richiesta, da più parti, di una parità di trattamento per le vittime di violenze sessuali, al di là del loro genere.

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Published by
Maria Elena Perrero