PECHINO – Ci saranno canti di canzoni ''rivoluzionarie'' nei parchi, che già' sono state inviate a milioni di cinesi con sms, in modo che possano imparare facilmente musica e parole. C'e' la Cctv, la televisione di Stato, che trasmette a getto continuo programmi ''rossi'', in buona parte sulla guerra contro l' invasore giapponese e contro i nazionalisti del Kuomintang.
C'e' il kolossal ''La Fondazione di un Partito'', con tutti i più' noti attori cinesi in tutte o quasi le sale cinematografiche del Paese. Ma per i 90 anni del Partito Comunista ci sarà' soprattutto il treno superveloce che in cinque ore percorrerà i 1.380 km da Pechino (capitale politica e culturale) a Shanghai (capitale economica). Il treno-proiettile effettuerà' il suo primo viaggio con passeggeri dopodomani, il 30 giugno, un giorno prima del novantesimo compleanno del Partito. Che il Pcc abbia scelto la velocità' come momento cruciale delle sue auto-celebrazioni (che da mesi impegnano a fondo tutto il massiccio apparato di propaganda) non sorprende. ''Sotto la guida del Partito'', come dice la propaganda, la Cina negli ultimi 30 anni ha corso a tutta velocità' verso lo status ormai acquisito – o quasi – di unica potenza in grado di sfidare gli Stati Uniti, rimasti da soli al comando della politica planetaria dopo la scomparsa del' Urss.
I supertreni CRH380EMU sono stati costruiti, sottolinea la propaganda, con tecnologia cinese da imprese cinesi. Il programma di costruzione di una rete senza eguali al mondo di ferrovia ad alta velocità', procede a ritmo indiavolato. Secondo l' agenzia Nuova Cina, gli attuali 8.380 km della rete diventeranno 45mila entro il 2015. ''La rete già' collega Pechino, Tianjin e Shanghai e altre 11 città' con più' di un milione di abitanti nelle quattro province dell' Hebei, Shandong, Anhui e Jiangsu. Queste regioni hanno un quarto della popolazione di tutto il Paese''. I treni sono eleganti, puliti, silenziosi e hanno il wi-fi per il collegamento ad Internet che – con una politica di prezzi contenuti (il viaggio da Pechino a Shanghai costa poco più' della meta' di quello in aereo) – li rende altamente competitivi.
Eppure delle minacciose ombre hanno parzialmente oscurato il lancio del treno-proiettile. A ben guardare, si tratta di minacce non molto diverse da quelle che pendono sul Partito Comunista, che per altro celebra in ottima salute – con 80 milioni di iscritti e senza rivali credibili – la sua longevità'. Prima di tutto, la corruzione, che e' il ''principale problema'' che il Pcc deve risolvere se non vuol vedere calare il suo prestigio secondo molti intellettuali ortodossi. In febbraio, e' stato licenziato e messo sotto inchiesta Liu Zhijun, ministro delle ferrovie per gli ultimi sette anni. Si sospetta che Liu, nella sua corsa a realizzare a tempo di record la rete dell' altissima velocità' cinese, abbia usato delle scorciatoie illegali. A parte favorire i suoi protetti per gli appalti, l' ex-ministro avrebbe trascurato la sicurezza pur di realizzare il progetto a velocità' supersonica. Secondo gli esperti la rete e' stata costruita a prezzi troppo bassi: circa 15 milioni di dollari per un miglio contro i 40-80 milioni negli Usa. L' anno scorso Yoshiyuki Kasai, presidente della Central Railway Company giapponese, ha dichiarato al Financial Times di ''non credere che (i cinesi) stiano prestando alla sicurezza la stessa attenzione che le prestiamo noi''. ''Portarla così' vicino al limite e' una cosa che noi non avremmo mai fatto'', ha precisato. Altri hanno sottolineato lo stress al quale sono state sottoposte le finanze del ministero, che un anno fa aveva debiti per circa 170 milioni di dollari.
Secondo un' inchiesta del settimanale Caijing i debiti sono pari al 56% delle sue riserve e potrebbero raggiungere il 70% nel 2020. Un problema non tanto diverso da quello delle banche, tutte controllate dallo Stato, che si ritiene siano fortemente esposte alle conseguenze di massicci ''bad loans'', crediti che non saranno ripagati perché' concessi in modo troppo facile per mantenere un rapido livello di crescita dell' economia. Poco prima del' inaugurazione della linea Pechino-Shanghai le autorità' hanno deciso di ridurne la velocità da 300 a 250 km orari, per avere maggiori garanzie di sicurezza e poter tenere i prezzi a livelli accettabili. Velocita' eccessiva e finanza facile: insomma gli stessi problemi che, secondo alcuni economisti, potrebbero far deragliare il treno superveloce del' economia del Dragone.