RAMALLAH, 13 MAR – Cade oggi nel silenzio generale, anche nei Territori palestinesi, il decimo anniversario della morte del fotoreporter freelance italiano Raffaele Ciriello, ucciso nel 2002 dal fuoco d'un blindato israeliano a Ramallah (Cisgiordania), durante gli scontri della seconda intifada. L'episodio non e' stato commemorato con cerimonie ufficiali di sorta sul luogo dell'accaduto, dove non vi sono per ora lapidi, o segni di alcun tipo, a ricordare la sorte di Ciriello.
Il fotoreporter venne ferito a morte dalla raffica partita da un tank mentre si affacciava dall'angolo di un edificio, nel cuore di Ramallah, nel pieno d'una giornata di violenze. Secondo i comandi israeliani, i militari aprirono il fuoco avendolo scambiato per uno dei cecchini palestinesi attivi in quei giorni nella zona. Giustificazione contestata dai colleghi di una troupe Rai che erano con la vittima al momento dei fatti.
Le indagini avviate a suo tempo dalla magistratura italiana al riguardo si sono frattanto esaurite nel nulla. Le autorita' israeliane, da parte loro, si sono rifiutate di collaborare negando ogni ipotesi di responsabilita' legale dei soldati in un teatro considerato in quella fase di conflitto aperto.