TEL AVIV – Duri scontri fra contadini palestinesi e gruppi di coloni israeliani si sono verificati oggi nella Cisgiordania settentrionale e sono stati circoscritti solo dall'intervento della Guardia di frontiera israeliana. Ma nella zona la tensione resta elevata.
Gli incidenti hanno avuto inizio in mattinata quando alcuni palestinesi hanno dato fuoco ad un edificio prefabbricato nell' avamposto di Havat Ghilad, a sud di Nablus. L'edificio e' stato distrutto dalle fiamme e un cane che si trovava all'interno e' arso vivo.
Da Havat Ghilad un gruppo di coloni si e' subito lanciato in direzione del vicino villaggio palestinese di Farata, nella sensazione che gli assalitori vi avessero trovato rifugio. Nel villaggio si sono avuti duri scontri che la Guardia di frontiera ha sedato a stento, compiendo anche alcuni fermi.
In questi giorni il ministero israeliano degli esteri ha completato la stesura di un rapporto sulla situazione nei Territori occupati alla luce dello stallo nei colloqui fra israeliani e palestinesi.
Secondo il quotidiano Haaretz, il rapporto avverte che, in assenza di sbocchi diplomatici, sta crescendo il rischio di una nuova sollevazione popolare nei confronti di Israele.
A conferma dell'atmosfera di tensione in Cisgiordania si e' appreso in seguito che decine di alberi di ulivo sono stati segati la scorsa notte nell' insediamento ebraico di Kfar Adumim (Cisgiordania, a est di Gerusalemme).
Fonti locali sostengono che l'attacco sarebbe stato compiuto da membri della tribu' beduina dei Jahalin, che abita nelle immediate vicinanze. Questi coloni hanno accusato la polizia israeliana di essersi mostrata impotente di fronte ad episodi simili in passato.
Intanto sirene di allarme sono risuonate stasera nella citta' israeliana di Ashqelon. In seguito si e' appreso che un razzo palestinese sparato dalla vicina striscia di Gaza e' esploso nelle sue vicinanze, senza provocare vittime.