GERUSALEMME – Circa 20 mila persone, secondo stime ufficiose, hanno preso parte oggi a Gerusalemme alle esequie dei cinque membri della famiglia Fogel uccisi nella notte di venerdì in un attentato palestinese nella colonia di Itamar (Cisgiordania), che ha sconvolto Israele per la sua efferatezza. Una lunga fila di personalita’ religiose e politiche ha pronunciato nel cimitero Har ha-Menuchot gli elogi funebri per Ehud e Ruth Fogel e per tre dei loro figli: Yoav (11 anni), Elad (4 anni) e la bebe’ Hadas, di tre mesi.
Nel rivolgersi ai congiunti delle vittime, alcuni degli oratori sono scoppiati in singhiozzi. Rivolto indirettamente alle fasce estreme nel movimento dei coloni, che minacciano ritorsioni, il rabbino capo (ashkenazita) Yona Metzger ha citato un versetto biblico: ”Il Signore – ha rilevato – vendichera’ il loro sangue”. Quell’incombenza, ha insistito, ”spetta all’Altissimo, non agli esseri umani”. Le autorita’, a suo parere, farebbero bene da parte loro a trasformare adesso il piccolo insediamento di Itamar (100 famiglie) ”in una grande citta’ di Israele”. Il governo era rappresentato dal ministro Moshe Yaalon e la Knesset (parlamento) dal suo presidente Reuven Rivlin, entrambi del Likud. Anche Rivlin ha insistito sulla necessita’ di estendere la presenza ebraica nei Territori. ”Non si tratta di alcuna ritorsione – ha rilevato – ma della esercitazione di un diritto storico”.
Yaalon, da parte sua, ha biasimato ”l’incitamento” anti-israeliano che giunge a suo avviso dall’Autorita’ nazionale palestinese. ”Finche’ esso persiste – ha avvertito – eventuali accordi non avrebbe valore”. Da parte sua un dirigente del movimento dei coloni, Gershon Messika, non ha esitato ad attaccare il governo, ed in particolare il ministro della difesa Ehud Barak per non aver saputo proteggere adeguatamente gli abitanti di Itamar. Messika ha comunque invitato il premier Benyamin Netanyahu a visitare quell’insediamento, ”per abbracciarvi gli abitanti e per annunciare la costruzione di cinque nuovi rioni”.