Caso Claps, il criminologo inglese Lovaday: “L’ombra di Restivo anche sull’omicidio della sud-coreana Oki”

Elisa Claps

Al giallo che circonda la figura di Danilo Restivo, il trentottenne potentino indagato in Italia per il caso Claps e fermato ieri dalla polizia del Dorset in relazione all’omicidio della sarta Heather Barnett, si fa strada sempre più l’ipotesi del coinvolgimento dell’uomo anche nell’omicidio della coreana Jong-ok Shin.

Barry Lovaday, criminologo dell’università di Porthsmouth, ha detto infatti all’Ansa di non escludere che l’ombra di Restivo non possa estendersi anche alla vicenda Jong-ok Shin – ‘Oki’ per gli amici – la studentessa sudcoreana uccisa con tre coltellate a Bournemouth il 12 luglio del 2002.

“Il suo – ha detto all’Ansa – è un profilo appropriato”. Certamente, sostiene, più azzeccato di quello del condannato. Ovvero Omar Benguit, che dal 2005 sconta l’ergastolo comminatogli al terzo processo – una rarità, in Gran Bretagna.

Lovaday, esperto legale, ha svolto per conto dei familiari di Omar una revisione delle circostanze che hanno portato al suo arresto. Dopo mesi d’indagini, riassunte in una memoria di 20 pagine, l’amara conclusione: “In carcere c’è la persona sbagliata, c’è un innocente”.

“Io – prosegue – non ho in mano gli elementi per poter esprimere un giudizio sul coinvolgimento di Restivo nel caso Oki. Certo il suo profilo è più appropriato di quello di Omar”. ”

Prima di morire – continua Lovaday – Oki rivelò che il suo assassino portava una ‘maschera’. Pochi giorni dopo, un residente del quartiere di Charminster, dove fu uccisa Oki, la Barnett, e dove da tempo risiede Restivo, ritrovò un passamontagna verde e dei pantaloni, che consegnò alla polizia”.

Detto questo, Lovaday sottolinea che il modus operandi dei due omicidi non combacia: “Oki fu uccisa a sangue freddo, mentre l’omicidio Barnett fu di tipo estremo, rituale”. Solo che ad Oki venne tagliata una ciocca di capelli – ‘vizietto’ solitamente attribuito a Restivo.

Ora, visto gli sviluppi del caso Claps e del caso Barnett, la Criminal Cases Review Commission, la commissione britannica per la revisione dei processi, pare aver accolto la richiesta di riapertura preliminare della vicenda Oki così come richiesto dal legale di Omar Stefano di Giovanni.

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Maria Elena Perrero