L’iceberg era lì davanti agli occhi e c’era tutto il tempo di evitarlo. Un errore umano causato da un fraintendimento dell’ordine impartito trasformò il viaggio inaugurale del Titanic, da Southampton a New York, in una tragedia.
Il “segreto” sulla reale causa del naufragio è stato rivelato dopo quasi 100 anni da Lady Louise Patten. Lei, nipote di uno dei timonieri del famoso transatlantico e moglie dell’ex ministro dell’Istruzione britannico Lord John Patten, ha raccolto e custodito una pesante eredità di famiglia, la vera causa del disastro del Titanic, per poi rivendersela facendone una storia per il suo romanzo “Good ad Gold”.
La nave passeggeri della Olympic Class, affondata la notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912, fu speronata dall’iceberg non perché l’enorme massa di ghiaccio fu avvistata troppo tardi, ma perché il timoniere aveva frainteso l’ordine che gli era stato dato, facendo virare la nave dalla parte sbagliata.
Il nonno della Patten, il comandante Charles Lightloller, era il secondo ufficiale a bordo del Titanic e aveva una conoscenza dettagliata degli eventi che portarono al tragico naufragio del transatlantico. Il comandante tuttavia non rivelò mai la verità durante le due inchieste, una americana e una britannica, per paura che la Olympic Class andasse verso la bancarotta, lasciando a casa e senza lavoro lui e i suoi colleghi.
Secondo il racconto di Lightloller, tramandato alla Patten dalla moglie dell’ufficiale dopo la sua scomparsa, il timoniere confuse l’ordine perché proprio in quel periodo si stavano cambiando i sistemi di comunicazione per la navigazione che stava cambiando da vela a vapore . ”I due metodi erano l’esatto opposto l’uno dell’altro – spiega la Patten – virare a ‘dritta’ significava girare il timone a destra su un’imbarcazione a vela e a sinistra su una a vapore”.
Il secondo capo nostromo, Robert Hitchens, era stato addestrato sulle navi a vapore, ma all’epoca nel nord dell’Atlantico vigeva ancora la comunicazione per quelle a vela. Quando il primo ufficiale William Murdoch avvistò l’iceberg e diede l’ordine di virare, Hitchins, nel panico, girò il timone proprio verso l’iceberg. Accortosi di aver sbagliato direzione ormai era troppo tardi per evitare la collisione.
Oltre all’errore di Hitchens però, secondo Lightloller a causare la morte di più di un migliaio di persone fu anche la decisione ”criminale” del capitano Edward Smith. La Patten ricorda che dopo lo scontro con l’iceberg, sotto insistenza del presidente della White Star Bruce Ismay che non voleva danneggiare la reputazione della società navale, Smith ordinò di non fermare il transatlantico. In questo modo la nave imbarcò molta più acqua e affondò molte ore prima di quanto sarebbe accaduto se si fosse dato l’alt.
”Mio nonno definì criminale la decisione di cercare di mandare avanti il Titanic”, spiega la moglie dell’ex ministro, aggiungendo: ”La nave più vicina era a quattro ore di distanza. Se fossero stati fermi è probabile che il Titanic sarebbe restato a galla fino all’arrivo dei soccorsi”. Michael McCaughan, un esperto di storia marittima e studioso da 30 anni della tragedia del Titanic, ha dichiarato al “Guardian” che gli errori causati dai diversi sistemi di comunicazione tra vela e vapore sono numerosi nella storia della navigazione. ”Certamente però, con l’avvicinarsi del centenario si tratta di una storia interessante. E’ una nuova testimonianza che diventa pubblica e che darà origine a discussioni e dibattiti”, commenta McCaughan.
Il Titanic fu costruito con l’ambizione di passare alla storia come la massima espressione della tecnologia navale, per grandezza, velocità e lusso sfrenato. Ma il transatlantico ha invece lasciato il segno per le sue vittime: 1523 dei 2228 passeggeri imbarcati, compresi gli 800 uomini dell’equipaggio.