BOGOTA'- Guillermo Leon Saenz Vargas, conosciuto col nome di battaglia di Alfonso Cano, dal 2008 leader indiscusso delle Farc, è stato ucciso dall'esercito colombiano dopo un lungo assedio.
La prima foto diffusa dal governo di Manuel Santos a riprova della sua
morte, lo ritrae cosi': con la testa appoggiata su un cuscino,
sbarbato, privo degli occhiali che era solito portare.
Il capo di Stato ora ringrazia l'Esercito per il ''duro
colpo'' inflitto alle Farc, e si rivolge ai guerriglieri che dal
1964 tartassano il Paese con un'efferata violenza, invitandoli a
consegnare le armi perche', se cosi' non sara', ''finiranno in
carcere o in una tomba''. E intanto ci si interroga su chi
potrebbe essere il successore del comandante Cano alla testa del
gruppo armato che, cosi' decapitato, potrebbe affrontare un
periodo di crisi.
Alcuni analisti ritengono che il vuoto lasciato da Cano, in
fuga per piu' di una settimana e andato a morire a Cauca,
lontano dal suo storico rifugio nel Canion de las Hermosas nella
selva della cordigliera centrale colombiana, mentre i militari
impegnati nell'operazione ''Odisseo'' gli stavano col fiato sul
collo, sia difficile da colmare. E per questo, anche se nessuno
si fa illusioni, si auspica che le Farc possano avviare un
processo di pacificazione, sull'esempio di quanto avvenuto con
altri gruppi della guerriglia colombiana.
Secondo altri esperti invece ci sarebbero invece gia' almeno
due possibili successori, noti con i nomi di battaglia di ''Ivan
Marquez'' al secolo Luciano Marin, e ''Timochenko'', ovvero
Rodrigo Londono, entrambi attivi nella lotta armata sin dagli
anni Ottanta e membri del segretariato delle Farc. In
particolare, Timochenko sarebbe a capo dell'intelligence e
vivrebbe in Venezuela.
Monsignor Juan Vicente Cordoba, segretario della Conferenza
episcopale colombiana, rinnovando l'offerta di una mediazione,
ha ricordato come il cammino della pacificazione sia da sempre
quello indicato dalla Chiesa. Tuttavia ha osservato che, con la
morte di Cano ''che era il piu' riflessivo'', da ora in poi il
cammino potrebbe essere piu' difficile, perche' i possibili
successori ''sono piu' guerrafondai''.
Quello che e' certo e' che le Farc, nella loro storia
ultraquarantennale hanno sempre dimostrato una forte capacita'
di ripresa dai colpi inferti dallo Stato, all'insegna della tesi
che ''alla morte di un guerrigliero corrisponde l'entrata di un
nuovo guerrigliero'', incluso nella successione del mandato.
Quando nel 1990 mori' l'ideologo Jacobo Arenas, cofondatore e
massimo ideologo delle Farc, sali' al comando Pedro Antonio
Marin, detto ''Tirofijo'', e successivamente, nel 2008 fu la
volta di Cano. Lo stesso era accaduto alla morte del capo
militare Mono Jojoy, che nel 2010 fu sostituito da ''Pastor
Alape''.