Il conflitto d’interessi è preso molto seriamente negli Stati Uniti, a tutti i livelli, in qualsiasi situazione. L’ultimo caso riguarda il ricorso di un condannato a morte, Charles Dean Hood: il giudice che emise la sentenza, Verla Sue Holland, intratteneva una relazione con il pubblico ministero, Thomas O’ Connor Jr.
L’ammissibilità del ricorso è stata decretata dalla Corte Suprema: non è detto che Hood ottenga un nuovo processo, anche perché la Corte texana aveva già respinto il ricorso. I motivi furono essenzialmente tre: il tempo per il ricorso era scaduto; il duplice omicidio fu particolarmente efferato (Hood assassinò una coppia di cui era ospite); e al momento del processo la relazione extraconiugale tra la Holland e O’ Connor era ormai terminata.
Hood ha l’appoggio di 21 ex magistrati e 30 docenti di diritto e di etica: «Una giudice che abbia una relazione extraconiugale con il pubblico ministero, a sua volta sposato, non deve gestire un processo a cui questi chiede la pena di morte – ha scritto il gruppo in un esposto -. Può cedere alla tentazione di aiutarlo. Esiste un grave conflitto di interessi».