Coney Island rinasce e parla italiano, il Luna Park di New York riapre i battenti

Michael Bloomberg scommette sull’Italia e vince: in 100 giorni un’azienda del Veneto ha costruito da zero il nuovo Luna Park di Coney Island. “Abbiamo fatto il miracolo”, ha detto Antonio Zamperla, amministratore delegato del gruppo omonimo di Altavilla Vicentina, al taglio del nastro delle 19 nuove attrazioni strette tra la mitica Boardwalk sull’Atlantico e Surf Avenue, tra lo storico rollercoaster Cyclone e la Ruota delle Meraviglie. Acrobati sui trampoli, funamboli, clown si sono mischiati alle autorità cittadine.

Con la rinascita di Coney Island, dove Woody Allen ha ambientato “Io e Annie” e Radio Days, Bloomberg vuole passare alla storia come fece Rudy Giuliani bonificando l’area di Times Square. “Grazie al Luna Park questa zona di Brooklyn vittima di decenni di abbandono e disinvestimenti riacquisterà il suo posto nella storia di New York come meta turistica a livello mondiale”, ha detto oggi il sindaco che nelle giostre degli Zamperla ha visto il magnete capace di far da volano alla rinascita urbanistica dell’intero quartiere. “Oggi – ha detto il console d’Italia a New York Francesco Maria Talò – è un grande giorno per essere italiano”.

Il Luna Park ‘made in Italy’ è il primo ad aprire a Coney Island in quasi 50 anni: ci lavoreranno 200 nuovi assunti, per oltre la metà che risiedono in un quartiere dal grande potenziale ancora visibilmente degradato. Il comune di New York ha investito oltre 6,6 milioni di dollari per sostenere l’apertura del nuovo parco di divertimenti, altri quasi 30 milioni di dollari vengono dagli Zamperla in un progetto scandito in due fasi: il prossimo anno aprirà la ‘Scream Zone’, zona dell’urlo, con altre quattro attrazioni e un ottovolante da brivido. Sono oltre cento anni che gli Zamperla sono nel business delle meraviglie.

A Coney Island hanno portato il Dna della loro azienda, fatta di minuzioso rispetto della tradizione storica ma anche di altissime tecnologie elaborate con algoritmi e modelli matematici e con un investimento in innovazione da un oltre un milione di dollari all’anno. La scomessa è che i newyorchesi torneranno a divertirsi tra le giostre alla faccia della crisi. “La gente ha ancora bisogno di sognare, sia pure per un giorno soltanto. I parchi di divertimento non hanno sofferto con la recessione. Quelli vicini alle cittàin particolare hanno visto crescere il giro di pubblico del 20-30%”, ha detto Zamperla che aspetta di accogliere 400 mila visitatori durante la prima stagione del Luna Park: l’ingresso al parco, a cui si arriva in metropolitana, è gratuito ma per salire sul Tickler, un rollercoaster per famiglie con curve a sorpresa, o sul’Air Race, un simulatore per aspiranti piloti da caccia con 4g di accelerazione verticale che debutta a Coney Isand in prima mondiale, bisogna pagare da tre ai sette dollari a corsa, fino a 30 dollari per sei ore filate di entertainment.

Gli Zamperla, che hanno ottenuto la gestione del Luna Park per 10 anni rinnovabili alla scadenza, sono da tempo atttivi negli Usa: il gruppo veneto esporta il 95 per cento dei suoi prodotti in oltre 90 paesi tra cui, negli Stati Uniti, Disney, SixFlags, Universal e Paramount. “Sono i migliori del mondo”, ha detto oggi Bloomberg: Zamperla Group, che ha venduto giostre anche al Neverland di Michael Jackson, ha aperto uno stabilimento in Cina ed è riuscito a penetrare perfino in Corea del Nord per cui ha da poco costruito il primo di tre lunapark.

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