ROMA – I servizi segreti italiani lanciano l’allarme al Copasir: dalla Libia sta per arrivare un’ondata di 15 mila migranti. Lo rivela ‘Il Corriere della Sera’. Ma il ministro dell’Interno Roberto Maroni dice: è finita la fase acuta dell’emergenza immigrati, l’accordo con Tunisi funziona.
Laudizione dell’Aisi al Copasir. Secondo quanto si legge sul ‘Corriere della Sera’, Muammar Gheddafi ha liberato le oltre 15 mila persone provenienti dal Corno d’Africa, dal Ciad e dall’Africa subsahariana, finora detenute nei cosiddetti centri-lager. E c’è il rischio, secondo l’Aisi, che questa massa di persone si riversino sull’Italia.
Il porto di partenza sarebbe quello di Zuwarah, a circa 120 chilometri da Tripoli e tuttora controllato dal regime. Sempre secondo ‘Il Correire della Sera’, il direttore dell’Aisi Giorgio Piccirillo avrebbe escluso per ora l’infiltrazione di terroristi fra gli immigrati giunti in Italia. Fonti del Copasir fanno però notare che Gheddafi potrebbe tentare di infiltrare potenziali terroristi, soprattutto dal Sudan, fra i barconi provenienti dalla Libia.
Per quanto riguarda la Tunisia, al Copasir si fa notare che gli scafisti hanno ormai sviluppato un giro d’affari di milioni di euro, che rende facile avvicinare poliziotti che guadagnano 500 euro al mese. Nell’audizione odierna di Piccirillo al Copasir, scrive ‘Il Corriere’, si è anche parlato della sicurezza energetica e del recente pacco esplosivo inviato alla caserma Ruspoli della brigata paracadutisti Folgore di Livorno (un militare ferito).
Maroni. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ufficializza la fine della fase più difficile dell’emergenza immigrazione dal Nordafrica sulle coste italiane e sull’isola di Lampedusa in particolare. “La fase acuta, diciamo così, dell’emergenza, si è conclusa – dichiara il ministro rispondendo al Viminale a una domanda sull’eventuale apertura di altri centri di identificazione o tendopoli per gli arrivi di immigrati dal Nordafrica – L’accordo con la Tunisia sta funzionando, tutti i giorni vengono fatti rimpatri di coloro che sono arrivati dopo il 5 aprile, stiamo potenziando il sistema di controllo e di pattugliamento delle coste”.