Corea del Nord, il regime annuncia: “Riuscita fusione nucleare”.

Esplosione nucleare

La Corea del Nord annuncia che è riuscita a realizzare la fusione nucleare, un passo avanti considerato fondamentale per lo sviluppo della propria tecnologia atomica, spesso associata a fini militari. “La fusione nucleare è un evento innovativo che dimostra la tecnologia all’avanguardia raggiunta dalla Corea del Nord, un deciso salto in avanti”, riferisce un commento del quotidiano Rodong Sinmun, rilanciato dalla Kcna, l’agenzia ufficiale del regime di Pyongyang.

L’annuncio della riuscita fusione nucleare da parte di Pyongyang è stato immediatamente accolto con estremo scetticismo da scienziati ed esperti del settore, secondo i quali il regime comunista non disporrebbe delle risorse necessarie per raggiungere un simile risultato. La Corea del Nord, uno dei Paesi più poveri al mondo e in costante crisi di risorse energetiche, al punto di non riuscire a illuminare adeguatamente le proprie città, sostiene di aver creato le basi per una “nuova fonte di energia” paragonabile a un “sole artificiale”, per di più in onore del recente anniversario dalla nascita del fondatore della nazione, Kim Il-sung (una data conosciuta non a caso come il ‘Giorno del Sole’).

Il regime comunista non è nuovo ad annunci di dubbia solidità scientifica utilizzati come mezzo di propaganda: in passato i media statali avevano parlato di fenomeni come “doppi arcobaleni” o “albe di luce accecante” in concomitanza di ricorrenze legate al fondatore Kim Il-sung o al figlio, attuale leader, Kim Jong-il. La tecnologia nucleare della Corea del Nord, oltretutto, deriva dagli strumenti ormai obsoleti, risalenti agli anni Cinquanta, forniti al regime comunista dall’Unione Sovietica, una situazione che porta gli esperti a pensare che quello di oggi possa essere stato in realtà non più di un esperimento di scala limitata. Nonostante i dubbi sulla realizzazione della fissione nucleare, la Corea del Nord pare essere attiva nella ricerca atomica per potenziali fini bellici, rifiutandosi di tornare al tavolo dei negoziati a Sei per lo smantellamento del proprio programma nucleare. Secondo le fonti di intelligence internazionali, il regime di Pyongyang avrebbe abbastanza plutonio per fabbricare almeno sei bombe atomiche.

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Emiliano Condò