La Corea del Nord ha minacciato di distruggere gli altoparlanti montati dalla Corea del Sud lungo la linea di confine, fino a ipotizzare la trasformazione di Seul in un “mare di fuoco”. Lo riferisce l’agenzia del regime Kcna, in merito alla ripresa delle attività di propaganda anti-Pyongyang da parte del Sud.
I responsabili delle Forze armate del Sud, tuttavia, hanno riferito che non è stata rilevata alcuna “attività inusuale” all’altezza della linea di demarcazione militare, nella parte della Corea del Nord. La Corea del Sud, nell’ambito delle “dure misure” contro il Nord, ritenuto responsabile dell’affondamento della corvetta Cheonan in cui sono morti 46 marinai, ha deciso di rimontare le batterie di altoparlanti in 11 diverse località lungo la zona demilitarizzata (DMZ).
Le Forze armate di Pyongyang “lanceranno un attacco militare a tutto campo militare per neutralizzare la guerra psicologica contro la Corea del Nord in tutte le aree lungo il fronte”, ha riportato la Kcna, riferendo i contenuti di una dichiarazione, definita “cruciale”. La Corea del Nord ha già avvertito nei giorni scorsi che avrebbe “abbattuto” gli altoparlanti qualora avessero ripreso a trasmettere messaggi contro Pyongyang, riprendendo le attività sospese nel 2004 a seguito di un accordo tra i due Paesi in scia a una schiarita dei rapporti.
Seul, tuttavia, prevede di ricominciare la propaganda anti-Nord dopo che il Consiglio di sicurezza dell’Onu avrà svolto il suo esame sull’affondamento della nave. “Da un punto di vista militare, una una guerra psicologica é una delle forme operative di guerra e l’installazione di tali strumenti è una dichiarazione diretta di guerra contro la Corea del Nord”, ha continuato la Kcna, secondo cui “si deve tenere presente che la rappresaglia militare della Corea del Nord sarà un’azione a tutto campo e spietata, fino alla volta di Seul, la roccaforte del gruppo di traditori, trasformata in un mare di fuoco”.