SEUL – La Corea del Sud dichiara guerra alle minigonne. Il 22 marzo 2013 nel Paese è entrata in vigore una legge sulla “sovraesposizione” che vieta le nudità e le pose indecenti nei luoghi pubblici, scrive il Corriere della Sera. La pena per i trasgressori è una sanzione di 50mila won, poco meno di 40 euro. A far scattare la sanzione, spiega la polizia, è il senso di “vergogna o il disagio di chi assiste”.
La legge, scrive il Corriere della Sera, è stata varata dal governo della nuova presidentessa Park Geun-hye:
“Evidentemente la signora deve essere molto in ansia per la pubblica decenza se ha trovato posto nella sua agenda politica, occupata da problemi come le minacce nuclear-missilistiche della Corea del Nord e un attacco di hackers che l’altro giorno ha spento decine e decine di computer del Sud. La legge anti-sovraesposizione è diventata un caso politico: Ki Sik Kim, del Partito democratico unito (all’opposizione) l’ha contestata chiedendo: «Quale regime interviene anche sul modo di vestire dei cittadini?»”.
Non tutti hanno apprezzato la nuova legge e il popolo del web si è scatenato, riporta il Corriere della Sera:
“Nancy Lang, una stella dello showbiz sudcoreano, ha postato una foto su Twitter con una banconota infilata nella scollatura abbondante, pronta a pagare per la sua «libertà di espressione». Altri si sono preoccupati per il K-pop, la musica pop sudcoreana i cui gruppi (SNSD, Dal Shabet, T-ARA) sono noti per i costumi aggressivamente sexy. «Saranno messi fuorilegge?»”.
E tanti su web hanno ricordato il “precedente” premier che dichiarò guerra alle minigonne. Si trattava di Park Chung-hee, padre della presidentessa neo eletta, che negli anni Settanta aveva messo al bando le gonne più corte di 2o centimetri sopra il ginocchio e impose il taglio dei capelli troppo lunghi dei ragazzi.
Il capo della polizia, spiega il Corriere, ha dichiarato alla Cnn:
“Qualsiasi interpretazione secondo la quale i nostri agenti controlleranno i vestiti della gente è completamente falsa. Non andremo certo in giro con il centimetro per controllare gli orli delle gonne”.
Se la malizia è nell’occhio di chi guarda, e chi guarda deciderà quando scatta l’infrazione, la guerra alle minigonne in Corea del Sud è iniziata.