Stati Uniti e Corea del Sud hanno cominciato le manovre militari ‘ordinarie annuali’ che andranno avanti fino al 26 agosto, coinvolgendo 56.000 soldati sudcoreani e 30.000 americani. Lo scopo delle esercitazioni (‘Ulchi Freedom Guardian, UFG’) è di garantire che ”l’alleanza sia pronta a rispondere a ogni provocazione potenziale”, hanno spiegato il Comando americano a Seul e quello delle Forze armate della Corea del Sud.
In un messaggio pubblicato sul sito Web delle forze americane a Seul, il generale Walter Sharp, il comandante delle truppe Usa nel Sud, ha detto che quest’anno l’Ufg ”offre al team congiunto l’opportunità di continuare a mettere a punto le strutture organizzative e controllare le relazioni tra i nostri militari”.
Il giorno di Ferragosto, però, la Corea del Nord ha lanciato ulteriori minacce contro Sud e Usa per il nuovo ciclo di manovre, fino a ipotizzare ”la più severa delle punizioni”. Un portavoce dell’esercito nordcoreano, citato dai media ufficiali, ha detto che forze armate e popolo del Nord ”assesteranno un colpo senza pietà” in risposta alle esercitazioni, ”come hanno già deciso e hanno dichiarato in patria e all’estero”.
In più, ”la risposta militare (di Pyongyang) sarà la più severa delle punizioni mai inflitta a chiunque al mondo”. L’iniziativa di Washington e Seul cade nella fase di accresciute tensioni all’altezza del trentottesimo parallelo per l’affondamento della corvetta sudcoreana Cheonan in cui, il 26 marzo scorso, hanno perso la vita 46 uomini d’equipaggio: Seul ha attribuito la tragedia, facendo leva sui risultati di un pool internazionale di esperti, a un siluro del Nord che, a sua volta, ha respinto ogni tipo di responsabilità.
Tra il 25-28 luglio scorsi si sono tenute le grandi manovre Usa-Corea del Sud che avevano lo scopo di ”forte deterrenza” nei confronti del Nord. Sono circa 28.500 i soldati americani di stanza in Corea del Sud a protezione di Seul dopo la fine guerra di Corea del 1950-1953.