Coronavirus Brasile, 500 casi sospetti. Boslonaro all'Oms: "Dovevate avvertirci dell'epidemia" (Foto Ansa)
ROMA – Il ministero della Sanità brasiliano ha annunciato che in Brasile ci sono quasi 500 casi di sospette infezioni da coronavirus. Non sono invece stati confermati nuovi casi e il Paese per ora rimane dunque con i soli due pazienti risultati positivi, due brasiliani che erano stati recentemente in Lombardia e che si trovano in isolamento a casa. Il numero aggiornato di casi rappresenta un aumento del 71%.
Secondo il ministero, dall’inizio del monitoraggio sono stati esclusi complessivamente 162 casi. Il ministero non ha invece menzionato nessun “caso probabile”, che è una nuova categoria inclusa dal dicastero tra le segnalazioni degne di nota nei suoi rapporti. Un caso probabile è rappresentato per esempio da un paziente che presenta sintomi e che ha avuto un contatto diretto con una persona che ha avuto l’infezione da Covid-19 confermata.
Con quasi 500 casi sospetti del nuovo coronavirus in Brasile, il governo di Jair Bolsonaro si sarebbe stizzito con l’Organizzazione mondiale della sanità per il ritardo nel decretare l’esistenza di una pandemia nel Paese. Secondo le informazioni del quotidiano Folha de S.Paulo, in un audio condiviso dalle autorità su WhatsApp il segretario alla Sorveglianza del ministero della Sanità, Wanderson Oliveira, sottolinea che l’Oms “pecca nel non dire in maniera franca che il virus si è diffuso e che non è possibile contenerlo”.
L’aspettativa dell’esecutivo è che, una volta emesso il decreto sulla pandemia, le strategie per far fronte alla malattia cambieranno. Invece di cercare di individuare i casi, il sistema inizierà ad agire per prevenire morti nei gruppi a rischio. “Nella nostra valutazione, questa è già una pandemia, ovvero abbiamo già un caso e una trasmissione locale in tutti i continenti”, ha affermato il segretario. Per il dicastero responsabile della Sanità, la posizione dell’Oms è una delle ragioni che rendono difficile convincere l’opinione pubblica che non c’è motivo di andare in panico. (Fonte Ansa).