Covid in Cina, in tre mesi più sintomatici del 2021: impennata per i focolai Omicron (foto Ansa)
Il Covid torna a spaventare la Cina. Infatti, nei primi tre mesi del 2022 abbiamo avuto addirittura più sintomatici del 2021. Questa impennata nei contagi è il risultato di diversi focolai generati dalla variante Omicron del Covid.
La Cina ha registrato lunedì altri 5.280 nuovi casi di Covid-19, più che raddoppiando i 2.343 contagi di di domenica: lo ha reso noto la Commissione sanitaria nazionale nei suoi aggiornamenti quotidiani, dai quali emerge anche che il dato aggiorna i massimi degli ultimi due anni, dalla crisi di Wuhan.
Il balzo record, rispetto ai numeri finora registrati in Cina, è stato alimentato dall’impennata di focolai di Omicron a livello nazionale, con oltre 3.000 trasmissioni domestiche nella provincia di Jilin, da ieri ufficialmente in lockdown.
I nuovi casi di trasmissione domestica in Cina si sono attestati a 3.507 e sono relativi a 20 diverse regioni di cui 3.076 nel Jilin, il focolaio più critico a causa della variante Omicron che ha motivato il lockdown per l’intera provincia.
Altri contagi significativi sono stati confermati nello Shandong (106), nello Shaanxi (53), a Tianjin (51) e nel Guangdong (48), dove c’è il blocco a Shenzhen e ai suoi 17,5 milioni di abitanti.
Quanto agli asintomatici, il totale è stato di 1.768, di cui 1.647 locali, secondo la Commissione sanitaria nazionale. Il numero di contagi confermati di Covid-19 in Cina, tra locali e importati, sono saliti a 120.504, di cui 11.984 relativi a pazienti ancora sotto trattamento medico e 8 in gravi condizioni.