Il giornalista dissidente cubano Guillermo Farinas, che si è detto pronto a morire e a farsi martire della libertà a Cuba, è stato ricoverato in ospedale dopo sette giorni di sciopero della fame condotto per chiedere la liberazione di detenuti politici.
Dalla sua abitazione di Santa Clara (nel centro dell’isola), dove mercoledì scorso aveva cominciato il digiuno totale, Farinas ha rifiutato il ricovero in ospedale fino a quando non ha perso coscienza a causa di uno “shock ipoglicemico”, ha detto all’Ansa la sua portavoce, Lisset Zamora, raggiunta telefonicamente a casa di Farinas. La moglie Clara Perez e altri familiari e amici hanno trasportato il dissidente all’ospedale Arnaldo Miliar Castro di Santa Clara, dove “é cominciato il trattamento per il suo recupero”, ha detto Zamora.
Farinas, giornalista e psicologo di 48 anni, è un veterano degli scioperi della fame: questo è il numero 23 dal 1995. L’ultimo lo aveva condotto nel 2006, per sei mesi, chiedendo l’accesso libero a Internet per tutti i cubani. In quell’occasione le autorità mediche lo avevano alimentato per via intravenosa ponendo fine alla sua misura di protesta.