Cuba dice addio a Granado, l’amico del Che nei viaggi in motocicletta

Alberto Granado

L’AVANA – E’ morto ieri, 5 marzo, all’Avana Alberto Granado, 88 anni. Fu il protagonista insieme al suo amico Ernesto ‘Che’ Guevara di un celebre periplo in moto in Sudamerica nel 1951, viaggio dal quale il rivoluzionario cubano-argentino uscì trasformato per sempre dopo aver preso contatto con la vita dei diseredati di diversi paesi latinoamericani.

”In moto andavamo molti veloci – ha raccontato tempo fa Granado all’ANSA – e abbiamo visitato tanti posti”. Partiti dall’Argentina, i due amici passarono infatti per la Patagonia, il Cile, il Perù, l’Amazzonia.

Allora il ‘Che’ aveva 23 anni, Granado 30. Farmacista e biochimico, Granado viveva a Cuba fin dal 1960. Abitava in una casa semplice del quartiere Miramar dell’Avana, con la moglie Delia e circondato dai familiari che, con i nipoti, sono ormai in 15.

”Prima volevamo conoscere tutto il mondo, dopo volevamo cambiarlo. Il ‘Che’ è stato l’uomo di cui avremmo bisogno anche ora per creare un mondo migliore. Era molto esigente con se stesso. Il maggior difetto che aveva era quello di avere troppe virtù”, aveva spiegato Granado.

Lui e il ‘Che’ fecero il celebre viaggio in sella alla ‘Poderosa’, una moto Norton del 1939. L’avventura è stata raccontata nel film “I diari della Motocicletta”, girato nel 2004 fa dal registra brasiliano Walter Salles. Granado disse in quell’occasione che sarebbe stato pronto a ripetere il viaggio: ma questa volta a piedi, alla faccia dei suoi 87 anni di vita vissuta, aveva sottolineato nell’intervista, conclusa con un brindisi all’amicizia, all’intelligenza e alla pace. ”Però – aveva precisato ridendo – non la pace eterna del cimitero”.

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Maria Elena Perrero