Ancora una giornata di lutto nella Dakar sudamericana, la gara a tappe più pazza e dura del mondo, che a tratti diventa un vero incubo: nel nord dell’Argentina, dove oggi sono transitati i piloti del rally, un contadino alla guida del suo veicolo e’ rimasto vittima di un incidente con uno dei concorrenti.
A perdere la vita è stato Marcelo Reales, 43 anni, investito in pieno alle 6.10 ora locale mentre guidava il suo Rastrojero, un vecchio fuoristrada ‘made in Argentina’, dal connazionale Eduardo Amor, uno dei piloti della Toyota. Reales è stato subito portato in ospedale, dove però è morto qualche ora dopo. Secondo la ricostruzione dell’incidente fatta dai media locali, Amor era in ritardo rispetto agli altri concorrenti, ed ha accelerato per recuperare. C’è chi dice che abbia addirittura avuto un colpo di sonno al volante. Di certo è che la sua vettura è finita fuori strada, investendo in velocità il fuoristrada di Reales.
L’incidente, subito ripreso con grande evidenza da tv e giornali in Argentina e in Cile (i Paesi dove si corre anche quest’anno la terza Dakar sudamericana), ha riportato in primo piano il problema dei rischi della gara: la scorsa settimana due operai erano morti folgorati per cortocircuiti mentre stavano lavorando agli allestimenti per una tappa, uno a Copiapo’ e uno ad Arica, entrambe città cilene.
Alla Dakar la morte è quindi sempre dietro l’angolo. Nonostante le misure di sicurezza, rimane il rally più famoso ma anche quello più pericoloso del mondo: il contadino argentino è l’ennesima vittima di una lunga striscia di sangue cominciata nel lontano 1979, anno di nascita della ‘vecchia’, ormai in pensione, Parigi-Dakar. A Buenos Aires e Santiago è ancora ben presente il ricordo della tragedia, nel 2009, di Pascal Terry: la sua morte destò scalpore e accese polemiche, visto che il cadavere del pilota francese venne trovato solo due giorni dopo l’incidente, avvenuto in piena provincia della Pampa. Terry fu la 54/a vittima nella storia del rally, ricordano in queste ore i media locali.
A perdere la vita l’anno scorso è stata invece una giovane spettatrice argentina, Natalia Gallardo, investita dall’auto dal tedesco Mirco Shultis. ”Tre Dakar finora nel nostro Paese, tre morti”, commentano i giornali argentini, i quali d’altra parte ricordano un’altra polemica che accompagna la gara: quella dei danni provocati dai passaggi dei concorrenti (soprattutto delle auto e dei pesanti camion) nelle aree ad alta ‘densità archeologica’, dove si trovano, molti ancora nascosti, reperti di rilievo. Aree come per esempio quella di Catamarca, nella provincia dove oggi ha perso la vita Reales.