Danni in Amazzonia, maxi condanna a Chevron per 8 miliardi di dollari

QUITO – Otto miliardi di dollari: è la condanna record inflitta da un tribunale dell’Ecuador alla multinazionale petrolifera americana Chevron, accusata di aver arrecato danni all’ambiente e la popolazione di una regione amazzonica del Paese.

La sentenza di quello che i media latinoamericani hanno definito ”il processo della storia” è stato prima diffuso dall’organismo ‘Fronte della difesa dell’Amazzonia’ e poi confermata dal gruppo statunitense, il quale ha già assicurato che ricorrerà in appello.

Il giudice Nicolas Zambrono, del tribunale della provincia di Sucumbios, ha condannato il gruppo Usa a un risarcimento per indennizzi pari a 8 miliardi di dollari in un documento di circa 200 pagine, precisano fonti di Quito, rilevando che inizialmente l’accusa aveva chiesto il pagamento di 27 miliardi di dollari. La causa era iniziata nel 1993, quando il gruppo Texaco – poi fuso con la Chevron – venne accusato per le estrazioni di petrolio effettuate tra il 1964 e il 1990 nella regione amazzonica dell’Ecuador, operazioni che secondo l’accusa hanno provocato ingenti danni alle comunità indigene delle regioni di Sucumbios e Orellana, dove nel corso degli anni sono aumentati i casi di malattie mortali, fra cui il cancro e la leucemia.

Chevron ha a sua volta reagito sottolineando che la sentenza e’ ”illegittima” e che ricorrerà in appello fino ”a riuscire a far prevalere la giustizia: la sentenza e’ infatti il risultato di una frode e va contro quanto hanno sostenuto le prove scientifiche” fornite sul caso.

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