NEW YORK – Dopo l‘Nsa, anche la Cia è finita nel vortice Datagate: secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, infatti, l’agenzia avrebbe spiato le transazioni finanziarie internazionali degli americani raccogliendo una enorme mole di dati. E usando la stessa legge che la National Security Agency utilizza per le intercettazioni telefoniche.
Il quotidiano finanziario cita attuali ed ex funzionari di governo: le informazioni provengono da società come la Western Union e fanno parte di una banca dati autorizzata dal ‘Patriot Act‘ e dalla Foreign Intelligence Surveillance Court, che supervisiona i programmi di sorveglianza dei servizi Usa.
La Cia avrebbe raccolto segretamente milioni di dati sugli spostamenti di valuta internazionali, tra cui anche informazioni personali e finanziarie dei cittadini statunitensi. Ma non notizie sulle transazioni effettuate in territorio americano o da banca a banca. Secondo i funzionari Usa, il programma serve a monitorare il finanziamento del terrorismo mondiale. “Se dai dati raccolti un analista della Cia scopre attività sospette negli Stati Uniti – spiegano – passa immediatamente le informazioni all’Fbi”.
Il piano sarebbe stato ispirato dai tragici attacchi dell’11 settembre 2001: prima degli attentati, i dirottatori di al Qaeda sono stati in grado di trasferire in totale circa 300 mila dollari in conti bancari statunitensi senza destare sospetti. Alcuni dei quali attraverso la società Western Union, che dopo l’11 settembre ha iniziato a lavorare con la Cia per raccogliere i dati sui trasferimenti di denaro da e per gli Stati Uniti. Il provvedimento è stato poi istituzionalizzato nel 2006 e posto sotto la protezione dal Patriot Act.
Bocche cucite sull’esistenza del programma all’interno dell’agenzia. Ma il portavoce Dean Boyd ha sottolineato che le operazioni sono condotte nel rispetto delle leggi. “La Cia – ha spiegato – protegge la nazione e sostiene il diritto alla privacy degli americani, garantendo che le sue attività di raccolta dati siano incentrate sull’acquisizione di intelligence straniera e di controspionaggio, secondo quanto previsto dalle leggi Usa”.
La portata di queste attività da parte del governo americano è emersa in seguito alle rivelazioni della talpa Edward Snowden sulla raccolta sistematica da parte della Nsa di dati relativi a conversazioni telefoniche e comunicazioni via Internet.