NEW YORK – Gli Stati Uniti hanno chiesto di arrestare Edward Snowden alle autorità di Hong Kong, dove la presunta “talpa” dello scandalo Datagate si sarebbe rifugiata in seguito alle sue rivelazioni su “Prism” e sulle intercettazioni di massa fatte dal governo statunitense. Le autorità giudiziarie della Virginia hanno presentato una denuncia penale nei confronti di Snowden, con l’accusa di spionaggio e furto di proprietà del governo. Lo anticipa il Washington Post.
Il testo dell’incriminazione resta riservato, scrive il quotidiano di Washington, aggiungendo che alle autorità di Hong Kong è stato chiesto di intervenire sulla base di un mandato di arresto provvisorio. Il giornale precisa che l’accusa è stata avanzata dai procuratori federali del distretto della Virginia orientale, dove ha sede la Booz Allen Hamilton, il colosso delle consulenze high-tech per cui lavorava Snowden, e che questa procura ha una lunga esperienza in vicende giudiziarie relative alla sicurezza nazionale Usa.
Proprio oggi, nuovi documenti top secret sono stati pubblicati dal quotidiano britannico il Guardian: secondo le nuove “soffiate” di Snowden, anche l’agenzia di intelligence britannica Gchq avrebbe messo a punto un programma ancor più invasivo dell’americano Prism e avrebbe intercettato in segreto ”grandi quantità” di dati internet e chiamate telefoniche allecciandosi ai cavi in fibra ottica di tutto il mondo. Dati che poi sono condivisi con l’agenzia americana Nsa.
Il ventinovenne ex consulente dei servizi segreti americani si trova ad Hong Kong dal 20 maggio scorso. In suo soccorso è intervenuto anche Julian Assange, l’autore dei Wikileaks, da mesi segregato nell’ambasciata dell’Equador a Londra, aveva proposto per Snowden l’asilo politico in Islanda. Un aereo di uno dei suoi sostenitori era pronto a prelevarlo da Hong Kong e a portarlo nel paese europeo.