LOS ANGELES – I sistemi computerizzati dell’Università della California del Sud hanno decifrato il Copiale Cipher: 75 mila caratteri, 105 pagine, un mix di lettere romane e greche insieme a simboli astratti sono stati finalmente svelati.
Rinvenuto alla fine della guerra fredda all’Accademia di Berlino Est, il manoscritto risalente al XVIII secolo (1760-1780) è stato un mistero sul quale si sono attardate le migliori menti del mondo. La curiosità di esperti in decriptazione e linguaggi segreti è stata finalmente appagata grazie all’opera di Kevin Knight (Usc), Beáta Megyesi e Christiane Schaefer dell’Università di Uppsala (Svezia).
Hanno tentato con 80 lingue diverse prima di rendersi conto che i caratteri alfabetici romani erano privi di significato e servivano solo a disorientare il lettore indesiderato che non era autorizzato alla comprensione del testo. Il vero messaggio era contenuto nei simboli astratti. E le prime parole che sono emerse, scritte in tedesco del Settecento, sono risultate: “Cerimonie di iniziazione” e “Sezione segreta”.
Il testo rivela i rituali di iniziazione di una comunità affascinata dagli occhi e dall’oftalmologia.
