Demjanjuk condannato a Monaco per i crimini commessi durante l’Olocausto

John Demjanjuk

MONACO, GERMANIA – Dopo un processo durato 18 mesi, John Demjanjuk, un ex-operaio americano impiegato in una fabbrica di automobili perseguito dalla giustizia durante 30 anni a causa dei suoi trascorsi nazisti, è stato condannato a 5 anni di prigione da un tribunale di Monaco per aver fatto morire 28 mila ebrei durante l’Olocausto.

Dopo la guerra, nel 1952, Demjanjuk, emigrò negli Stati Uniti e fu successivamente estradato nel 1986.

Il condannato, 91 anni, non ha mostrato alcuna reazione quando il giudice ha emesso la sentenza. I procuratori hanno accusato Demjanjuk di essere stato una guardia nel campo di sterminio di Sobibor durante l’occupazione nazista della Polonia nel 1943.

Quando il processo è cominciato, il Centro Simon Wiesenthal ha definito Demjanjuk il suo criminale di guerra nazista più ricercato. I suoi avvocati e famigliari hanno cercato di far annullare il processo a causa dell’età avanzata dell’imputato e delle numerose malattie che lo affliggono. Ma i medici legali stabilirono che era in grado di essere processato a condizione che le udienze non fossero più di due al giorno e che non durassero pìù di 90 minuti ciascuna.

Demjanjuk, nato in Ukraina, è stato un soldato dell’esercito sovietico che combatteva i nazisti fino a quando fu catturato in Crimea nel 1942. Ha dichiarato di essere rimasto prigioniero per gran parte della guerra, ma secondo l’accusa egli accettò di recarsi nel campo di addestramento delle SS a Trawniki, in Polonia, dove agli stranieri veniva insegnato come lavorare nei campi di sterminio.

Demjanjuk è stato specificamente accusato di aver gestito l’arrivo a Sobibor dal campo di concentramento di Westerbork, in Olanda, di 15 treni merci tra l’aprile ed il luglio del 1943, dove erano stipate complessivamente 29.579 persone finite nelle camere a gas. A Sobibor sono stati uccisi circa 250 mila ebrei.

Dopo il verdetto, Efraim Zuroff, capo della caccia ai nazisti al Centro Wiesenthal, ha dichiarato che l’organizzazione ”è molto soddisfatta” dela condanna a Demjanjuk, ed ha aggiunto che la decisione del tribunale ”chiarisce inequivocabilmente che anche tanti anni dopo l’Olocausto, i colpevoli possono essere puniti per i loro crimini”.

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lgermini