Catastrofe a Rio de Janeiro, dove oltre 15 ore di pioggia torrenziale ininterrotta, del tutto anomala per questa stagione, hanno provocato il caos.
Il bilancio finora è di 102 morti, 200 dispersi e 4 mila sfollati.
Metà della metropoli è sotto l’acqua, mentre continua a piovere intensamente.
I vigili del fuoco e l’esercito scavano senza sosta alla ricerca di decine di persone scomparse sotto le frane che hanno colpito le favelas.
Si calcola che i 300 mm di pioggia caduti su Rio nelle ultime ore abbiano provocato più di 140 smottamenti sulle colline delle baraccopoli di Andaraì, Morro do Borel, Vila Isabel e Turano e nelle vicine città di Petropolis e Niteroi.
Circa 200 persone risultano disperse, mentre altrettante sono state salvate dai vigili del fuoco.
La situazione è particolarmente drammatica a Santa Tereza, collegata col centro della città da un tram all’aria aperta particolarmente caro ai turisti. Le squadre di soccorso hanno ritirato dalle macerie di case crollate 15 morti, e una ventina di persone manca ancora all’appello.
Nella zona di Rio Comprido un frana ha colpito tre baracche e sotto possono essere rimaste sepolte 20 persone. Il sindaco di Rio, Eduardo Paes, ha detto in un drammatico messaggio via radio alla popolazione che “la situazione è completamente caotica: tutte le strade importanti sono interrotte” e ha rivolto un appello a tutti i cittadini a non uscire di casa: “Ciò che vogliamo è preservare vite. Per questo le persone devono restare a casa. Se escono correranno il rischio di morire e di creare difficoltà maggiori in questa situazione atipica e inaspettata”.
Le scuole sono state chiuse fino a nuovo ordine e il traffico è al collasso. Non si ricorda a memoria d’uomo che Rio abbia registrato tanta pioggia in meno di 24 ore. Dieci anni fa il pluviometro aveva registrato 155 mm e gli allagamenti si ricordano ancora oggi.
Nella zona di Rio è piovuto nelle ultime 12 ore il doppio della pioggia prevista per l’intero mese di aprile. Il capo della difesa civile di Rio, Sergio Simoes, ha affermato che “sta diluviando una quantità d’acqua superiore al sopportabile da qualsiasi metropoli: le zone più colpite sono la nord e la sud, quest’ultima che comprende i quartieri residenziali di Copacabana, Ipanema e Sao Conrado.
Qui l’accumulo di pioggia ha superato di molto i 200 millimetri”. Il ponte che attraversa tutta la baia di Guanabara e che collega Rio alla città dirimpettaia di Niteroi è stato bloccato. In otto quartieri manca la luce. Sacchetti dell’immondizia galleggiano un po’ dappertutto.
L’aeroporto nazionale Santos Dumont è chiuso, mentre l’internazionale Antonio Carlos Jobim sta operando con gli strumenti.
Il governatore di Rio, Sergio Cabral, ha dichiarato che “la tragedia si deve soprattutto alle occupazioni irregolari: se guardiamo a questa gente che è morta quasi tutti vivevano in aree a rischio. Non è possibile continuare con le costruzioni abusive nelle favelas”.
Secondo i meteorologi i temporali anomali che hanno colpito il sud-est del Brasile sono dovuti all’intenso contrasto fra una perturbazione proveniente dal polo sud con l’aria calda tropicale che si mantiene sulla zona di Rio e San Paolo.
In più ad accrescere la piovosità, la temperatura dell’Oceano Atlantico di fronte a Rio è di circa 2 gradi superiore alla normalità. Rio ha vissuto in gennaio e febbraio un’estate estremamente calda, con punte di oltre 50 gradi, al di sopra delle massime più roventi mai registrate nella storia carioca. E ora ne paga le conseguenze: la previsione del tempo indica pioggia su Rio ancora per due giorni.