E’ stato confermato l’arresto di due persone, marito e moglie, fermate in Cina perché, da gestori di una struttura di ricovero per disabili mentali, hanno venduto a miniere e cave oltre 130 disabili. Lo rivela il Legal Daily.
Gli arrestati sono Zeng Lingquan, 46 anni e sua moglie Li Shuqiong, di 45, originari della Contea di Quxian nella provincia sud occidentale del Sichuan, dove avevano messo su anche la struttura per disabili. Secondo gli inquirenti, i due avrebbero guadagnato oltre 350.000 euro per la ‘vendita’ di disabili dal 1993, spendendoli in tutta la Cina.
La maggior parte di queste persone, venivano trattate come schiave nelle sedi di lavoro, incatenate, senza paga, alimentate con cibo scadente o, spesso, con cibo per animali. Il caso e’ balzato alle cronache il mese scorso, dopo che su un blog furono pubblicate le foto di alcuni disabili trattati come schiavi in una cava dello Xinjiang, nel nord ovest della Cina. In quell’occasione, la polizia liberò una dozzina di persone ridotte in schiavitu’. Il sei gennaio scorso, i due sono stati arrestati e oggi sono stati resi noti i loro nomi e le circostanze dell’arresto.
Secondo gli inquirenti, i coniugi hanno cominciato con il recuperare dalla strada dei mendicanti per un aiuto in campagna. Poi l’idea di creare una struttura di ricovero e successivamente di cominciare la ‘vendita’ dei disabili.
Oltre ai due arrestati, sono sotto indagine sette funzionari della contea che non hanno vigilato sulla questione. Gli inquirenti e la procura, pensano che possano essere stati complici della compravendita. Quattro anni fa e’ venuto alla ribalta il caso di piu’ di 20 lavoratori disabili che furono trovati morti in una miniera di carbone.
