Donna obesa di 39 anni morta dopo aver passato sei anni seduta sul dicano di casa FOTO ARCHIVIO ANSA
E’ l’orribile storia di una donna obesa di 39 anni trovata morta su un divano da cui non si alzava da sei anni. L’epidermide era ormai fusa con lo stesso divano. La vittima è Gayle Laverne Grinds, della Florida. I chirurghi hanno passato sei ore nel tentativo di separare la sua pelle dal divano. Alla fine, i medici l’hanno ricoverata in ospedale mentre era ancora fusa al divano. È morta l’11 agosto 2004, ancora attaccata al divano, riferisce Palm Beach Post.
Dopo sei anni che era seduta, Gayle, che pesava più di 215 kg, non riusciva nemmeno ad alzarsi per andare in bagno. Il fratello e la fidanzata, preoccupati per l’enfisema di Gayle e i problemi di respirazione, avevano chiamato il servizio di pronto intervento.
Secondo quanto riportato dal SUN, i soccorritori – inclusi 12 vigili del fuoco – a causa del fetore all’interno della casa, indossavano una tuta protettiva. Il pavimento e le pareti dell’abitazione erano ricoperti di feci e sul pavimento era sparsa della spazzatura. Herman Thomas, 54 anni, che viveva con Gayle nell’appartamento, ha detto: “Ho cercato di prendermi cura di lei il meglio che potevo. Ho tentato di convincerla ad alzarsi, ma non è servito a niente”.
Il capo dei vigili del fuoco della contea di Martin, Jim Loffredo, ha spiegato che durante il tentativo di far uscire Gayle dalla casa con il divano, la strada è stata trasformata in un cantiere edile improvvisato. Le squadre di soccorso hanno utilizzato martelli e motoseghe per costruire una grande barella di legno in modo che i vigili del fuoco potessero sollevare lei e il divano. Alla fine hanno dovuto rimuovere le porte scorrevoli in vetro del patio sul retro della casa così da creare un’apertura abbastanza grande da far uscire la donna.
“Non siamo riusciti a portarla in ambulanza”, ha detto Loffredo. Per trasferirla in ospedale i soccorritori sono stati costretti a usare un rimorchio agganciato a un pick-up. Il sergente Jenell Atlas dello sceriffo della contea di Martin all’epoca riferì che il decesso non era considerato sospetto. “Ma abbiamo avviato un’indagine poiché le circostanze sono davvero insolite”, aveva detto Atlas. Aveva aggiunto che gli investigatori avevano cercato potenziali “problemi di negligenza” relativi alla cura e alla morte della donna.