ROMA – Dove andrà Edward Snowden? Dove troverà, dopo lunga ricerca e peregrinazione, la spia americana? Lui ha chiesto asilo a 21 Paesi, tra cui l’Italia (pare ci abbia inviato un fax con la richiesta che, dicono fonti diplomatiche, difficilmente verrà accolta) e nel frattempo i Paesi coinvolti dalle sue rivelazioni ma pur sempre alleati degli Usa sono in fibrillazone costante.
Una sorta di isteria, tanto che l’aereo del presidente boliviano Evo Morales (la Bolivia è una delle mete papabili per Snowden) questa notte è rimasto bloccato ore all’aeroporto di Vienna. Motivo? Veniva da Mosca, ma quando alle ambasciate è arrivata la notizia che “forse” insieme a Morales viaggiava anche la spia 29enne molti, Francia e Portogallo ma secondo la Bolivia anche l’Italia, si sono affrettati a negare il permesso di sorvolo sul proprio territorio.
Su quell’aereo, effettivamente, Snowden non c’era e alla fine Morales è potuto rientrare in Bolivia, con tante scuse al governo locale che però non ha affatto gradito. La mossa dei governi europei è stata bollata come “atto di prepotenza imperialistica” e un successivo comunicato dice: ”Denunciamo dinnanzi alla comunità internazionale un atteggiamento non amichevole e di palese aggressione” da parte di Francia e Portogallo nei confronti di Evo Morales: l’aver negato l’accesso all’aereo presidenziale costituisce una ”violazione della Convenzione di Vienna”.
Incidente diplomatico a parte, la ricerca di una nuova patria per Snowden continua: per ora, però, rimane rinchiuso all’interno dell’aeroporto di Mosca.