IL CAIRO – Sono migliaia i manifestanti in piazza Tahrir, alcuni siti dicono diecimila, per il 'venerdì del castigo e dei martiri' indetto dalla coalizione dei giovani della rivoluzione e dal movimento 6 aprile per chiedere che vengano portati a termine i processi contro chi ha ordinato la violenta repressione della rivoluzione di gennaio e febbraio e per dare il sostegno alle famiglie dei circa ottocento 'martiri'.
La giornata della grande piazza al centro del Cairo e' stata calma, dopo i violenti incidenti che si sono verificati fra martedi notte e mercoledi' mattina. Un corteo di manifestanti si e' avvicinato alla sede del Consiglio dei ministri senza tentare di forzare gli sbarramenti delle forze dell'ordine e un altro ha tentato di arrivare al ministero dell'Interno, senza riuscirvi.
''Il popolo vuole la condanna a morte dell'assassino'' scandivano i manifestanti riferendosi all'ex ministro dell'Interno Habib el Adly, mentre altri intonavano il nome del premier Essam Sharaf.
''Vieni in piazza, vieni in piazza'', scandivano per chiedere al premier di ritornare nel luogo dal quale disse, al suo insediamento, di avere ricevuto la legittimita' popolare. Sul palco si sono alternati vari familiari di giovani uccisi durante la rivolta anti Mubarak.
Varie tende, molte improvvisate, sono state allestite nella rotonda centrale della piazza, come era gia' avvenuto durante la rivoluzione del 25 gennaio, e gruppi di manifestanti hanno detto di voler passare la notte a Tahrir.
