”Insieme al Santo Padre Benedetto XVI siamo attoniti davanti all’intolleranza religiosa e a tanta violenza, e ci chiediamo addolorati: perchè?”: lo ha affermato l’arcivescovo di Genova e presidente della CEI, il cardinal Angelo Bagnasco, giovedì mattina nel corso dell’omelia per la messa dell’Epifania nella cattedrale di San Lorenzo.
Non è una ”domanda retorica e non nasconde nessun desiderio di rivalsa” – ha spiegato il porporato – ma ”è sincera e nasce dal sangue di tanti cristiani, dalle loro sofferenze” e ”dà voce al brivido interrogativo che sale da tante parti della terra: perchè?”.
”La comunità internazionale, a cominciare dall’Europa, faccia sentire una voce forte e una parola chiara perchè il diritto alla libertà religiosa sia osservato ovunque senza eccezioni”, ha spiegato ancora Bagnasco.
Il porporato ha poi invitato i cristiani ”a pregare per i persecutori, perchè aprano gli occhi alla luce”. ”Preghiamo per le anime dei defunti – ha proseguito – per i loro familiari nel dolore, per tutti i cristiani che in tante regioni del mondo ci danno l’esempio” perchè ”non possiamo, non vogliamo rimanere insensibili!”.
Poco prima il cardinale aveva invitato i fedeli ad ”essere missionari del Vangelo” perchè ”non si tratta di essere arroganti ma luminosi”. ”L’esempio di tanti nostri fratelli nella fede, che rischiano e danno la vita per Gesù e la Chiesa – ha affermato – ci scuota dal torpore delle cose facili, dalla tiepidezza sempre alle porte, dalla facilita’ indolente di seguire la corrente del mondo”.
I cristiani nel mondo sono perseguitati perchè parlano di ”dignità, di uguaglianza, di libertà di coscienza, di Stato di diritto”: è un altro passo dell’omelia di Bagnasco. ”Forse – ha domandato il porporato cercando le motivazioni delle persecuzioni – i cristiani sono discriminati e perseguitati proprio perchè, in nome di Cristo, parlano di dignità e di uguaglianza di ogni persona, uomo o donna che sia? Di libertà di coscienza? Perchè predicano l’amore anche verso coloro che si pongono come nemici? Perchè parlano di perdono, rifiutano la violenza e operano come costruttori di pace? Perche’ predicano la giustizia e lo Stato di diritto? Forse è per questo che qualcuno li giudica pericolosi e inaccettabili, oggetto di intolleranza, meritevoli di persecuzione e di morte?”.