In Egitto ore di guerra civile, islamisti chiamano alla rivolta

In Egitto ore di guerra civile, islamisti chiamano alla rivolta

IL CAIRO – Finora 124 morti contati, ma sono sicuramente molti di più. Non si tratta dei soli scontri al Cairo e in altre città dell’Egitto. Ma è il conteggio, parziale, di una giornata che somiglia sempre più a una guerra civile. Polizia e esercito hanno iniziato mercoledì mattina a sgombrare le piazze presidiate dai sostenitori dei Fratelli Musulmani e dell’ex presidente deposto Morsi. E qui, negli scontri, i primi morti. A questo punto gli islamisti hanno chiamato alla rivolta generale, e di fatto, ecco un controgolpe. Contro i militari, i laici e le forze politiche non islamiste. Che ha portato alle dimissioni del vicepresidente El Baredei e a un coprifuoco per tutta la notte.

Il partito dei Fratelli musulmani ha lanciato mercoledì mattina un appello alla popolazione per scendere in strada contro “il massacro”. “Questo non è un tentativo di disperdere i manifestanti (pro Morsi, ndr), ma è un sanguinoso tentativo di spazzare via tutte le voci che si oppongono al golpe militare”, ha dichiarato il portavoce Gehad El-Haddad via Twitter. “Noi – ha aggiunto – non ci piegheremo. Rimarremo sempre in piedi per affrontare ogni tipo di tirannia”.

Testimoni riferiscono di spari dell’esercito sui manifestanti, mentre sostenitori del deposto presidente hanno sparato sulle forze di sicurezza a Rabaa tentando di riprendere il controllo delle piazze ed hanno incendiato per rappresaglia una chiesa copta. Nessuna certezza sul numero di vittime. I Fratelli parlano di 2mila morti, il governo di poche decine. Non è possibile per ora una stima indipendente. Gli islamici di Jamaa Islamiya chiamano alla ‘rivoluzione’ in tutto il paese, appello di al Azhar al dialogo. Il governo chiede ai manifestanti di ‘dare prova di saggezza’.

Le forze di sicurezza ad al-Nahda hanno arrestato 150 “uomini armati” tra i quali “diversi leader dei Fratelli musulmani” dei quali non sono state divulgate le identità. Testimoni, in questa sede, riferiscono di diversi morti carbonizzati, ma non è chiaro cosa abbia causato l’incendio. Anche il sit-in di Nasr City (periferia sud-est) è stato preso d’assalto.

In alcune città del Paese sono state assaltate le chiese copte. Almeno tre gli edifici di culto dati alle fiamme.

La Banca Centrale egiziana ha annunciato la sospensione di tutte le operazioni bancarie a partire dal 15 agosto, secondo quanto scrive Bloomberg. Secondo fonti locali le operazioni di Borsa riprenderanno all’inizio della prossima settimana.

Sostenitori di Morsi hanno attaccato una stazione di polizia al Cairo, uccidendo a colpi d’arma da fuoco almeno quattro agenti

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Elisa D'Alto