ROMA – Accedere a Internet è ancora quasi completamente impossibile in Egitto. La rete universitaria, per definizione la più salda e sicura, è del tutto inaccessibile. Nel resto del Paese la situazione è ancora più grave e dei circa 3mila prefissi attivi sulla rete egiziana fino a giovedì scorso, 27 gennaio, oggi ne restano circa 150.
Nel frattempo i pochi siti ancora attivi stanno consigliando come accedere alla rete, per esempio utilizzando la vecchia telefonia fissa per raggiungere punti di accesso a Internet da altri Paesi. La rete universitaria è muta e, secondo alcuni esperti, ”sembra isolata anche dal punto di vista fisico”. E’ probabile, spiegano, che sia stato staccato il cavo in fibra ottica che la collega alla rete internazionale Eumedconnect 2, tramite la quale l’Europa è connessa ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
A partire da giovedì scorso, 27 gennaio, risultano silenziati i maggiori provider del Paese (Telecom Egypt, Vodafone/Raya, Link Egypt, Etisalat Misr e Internet Egypt). Dei 2.903 prefissi di rete attivi in Egitto fino a giovedì scorso, ieri ne restavano 327 ed oggi quelli ancora connessi risultano circa 150: ”una goccia nel mare”, osservano gli esperti.
Nel frattempo i blog ancora attivi consigliano come bypassare il silenzio della rete egiziana utilizzando sistemi di comunicazione più tradizionali, a partire dalla linea telefonica fissa e dal fax. Per esempio la voce di alcuni gruppi di attivisti riesce ancora a raggiungere un social network come Twitter con l’aiuto del telefono e di gruppi che vivono all’estero. Nel loro sito spiegano: ”Stiamo usando telefoni e altri sistemi per parlare con gli egiziani che si trovano dietro il blocco di internet, in questo modo diffondiamo la loro voce via Twitter in tempo reale”.
Le comunicazioni si stanno organizzando in queste ore anche tramite gruppi di radioamatori. Anche collegarsi a Internet è ancora possibile, per esempio utilizzando modem via radio o via satellite. Si può anche tentare l’accesso telefonico a Internet raggiungendo punti di accesso internazionali, basati in altri Paesi come Francia, Spagna, Olanda o Stati Uniti.
Tuttavia ancora prima che cominciasse la protesta, gli autori di un manuale su ”Come protestare in modo intelligente”, che suggerisce le tattiche più efficaci da adottare nella protesta, raccomandano: ”Per cortesia, diffondetelo soltanto stampandolo da e-mail o tramite fotocopie”, spiegando che ”Twitter e Facebook sono controllati”.
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