IL CAIRO – Le forze armate egiziane si sono impegnate a proibire i test di verginita' sulle donne arrestate, pur senza ammettere di praticare questi test che hanno sollevato polemiche e proteste in Egitto, alla luce della denuncia di manifestanti fermate in piazza Tahrir il 9 marzo dopo la rivoluzione che ha deposto Hosni Mubarak.
Lo ha affermato Kenneth Roth, direttore esecutivo di Human Rights Watch in una conferenza stampa dopo avere incontrato il premier Essam Sharaf, il ministro della Giustizia Abdelaziz el Guindi e un componente del consiglio supremo delle forze armate. Secondo il rappresentante dell'organizzazione per i diritti umani basata a New York, il Consiglio delle forze armate si e' giustificato, facendo capire che i test servivano per proteggersi dalle accuse di stupro in carcere, identificando le donne vergini.
''Come se solo loro potessero essere stuprate e non le altre'' ha commentato Roth, assicurando che l'organizzazione seguira' da vicino gli impegni assunti dalle forze armate. In un comunicato Hrw ha anche affermato che il passaggio dell'Egitto ad un sistema democratico con la creazione di un sistema che rispetti i diritti dell'uomo e' ''in pericolo'' se il consiglio militare non procede a riforme immediate, mettendo fine ai processi militari, revocando la legge e lo stato d'emergenza e portando a giudizio chi si e' reso responsabile di violazioni dei diritti dell'uomo.