E’ una lunga notte quella che attende l’equipaggio della ”Jolly Amaranto”, la nave in avaria della compagnia Ignazio Messina in balia di un mare con onde fino a tredici metri ed un vento che soffia a 60 nodi al largo della costa egiziana.
Rischia infatti di affondare davanti ad Alessandria d’Egitto la portacontainer di diecimila tonnellate di stazza con a bordo camion e container contenenti anche merci pericolose, alcuni dei quali già finiti in mare: la nave è in balia delle onde da ore a causa di un’avaria ai motori, con il serio pericolo di ribaltarsi o di affondare e con i soccorsi che non sono ancora riusciti a raggiungerla per via delle proibitive condizioni del mare.
Partita da Genova, la portacontainer della Compagnia Messina aveva fatto una sosta a Malta per poi salpare nuovamente l’8 dicembre alla volta dell’Egitto, dove sarebbe dovuta arrivare a mezzogiorno di domenica.
Questa mattina però il comandante ha inviato all’armatore e alle autorità italiane ed egiziane la segnalazione della rottura dei motori ad una cinquantina di miglia a nord di Alessandria d’Egitto, proprio mentre sul Mediterraneo orientale si è abbattuta una tempesta con mare forza dieci, raffiche di vento ad oltre cento chilometri orari e onde alte 13 metri.
Il comandante Federico Gatto, dopo aver tentato di governare la nave e di tenere a bada il carico, ha chiesto ufficialmente alle autorità egiziane di abbandonare la Jolly: troppo alto il rischio per i 20 marinai, 15 italiani e cinque romeni. La portacontainer non ha al momento subito danni strutturali, confermano sia l’armatore sia fonti italiane delle Capitanerie di Porto, ma la Jolly è di fatto senza controllo e gli sbandamenti laterali di 30-40 gradi dovuti al mare in tempesta potrebbero provocarne il ribaltamento.
Non solo: la forza delle onde rischia di far saltare i restanti ancoraggi del carico – otto, dieci container sono infatti già finiti in mare – che potrebbe così finire contro le paratie della nave e aprire una falla. Il movimento di camion e container, inoltre, potrebbe comportare un consistente spostamento del peso del carico da una parte o dall’altra, facilitandone il ribaltamento.
”Siamo tesi e preoccupati, ma l’equipaggio sta gestendo in modo brillante e molto professionale la situazione – dice l’amministratore delegato della ‘Ignazio Messina’, Stefano Messina – Il mare è molto brutto, ci sono onde alte e vento forte ma la nave non sta affondando. Siamo in contatto con la Marina egiziana e stiamo vedendo se altre navi da carico possano portarsi a ridosso. Stiamo seguendo le operazioni momento per momento, quello che ci preme è l’incolumità dei membri dell’equipaggio”.
Messina ha anche assicurato che le ‘merci pericolose’ trasportate a bordo della Jolly, qualora la nave dovesse affondare, e i container già finiti in mare, non possono comunque provocare un disastro ambientale. A bordo ci sono ”vernici, pitture, resina, inchiostro da stampa, pneumatici pressurizzati, alcol, pitture speciali, liquidi infiammabili, sostanze chimiche e chimico-farmaceutiche, liquido corrosivo e lacca” ha spiegato; tutti prodotti che ”ricadono nella categoria internazionale classificata Imco 3” e sono trasportati in 39 container (uno è stato stato scaricato a Malta), ”tutti sottoposti ai controlli della Capitaneria di Porto al momento della partenza”.
Resta il fatto che bisogna fare presto e le condizioni del mare non aiutano certo i soccorsi. L’ambasciata e il consolato italiani di Alessandria, in raccordo con l’Unità di crisi della Farnesina, sono in stretto contatto con le autorità locali per rendere più celere l’intervento.- Ma le Capitanerie egiziane hanno forti difficoltà, tanto che le imbarcazioni non riescono ad uscire dal porto d’Alessandria per raggiungere la portacontainer. E anche un mercantile e una petroliera dirottate dalle autorità nella zona dove si trova la Jolly Amaranto non sono ancora riuscite ad intervenire perché non è possibile avvicinarsi alle murate della nave.
Ne’ sono al momento potuti decollare gli elicotteri per mettere in sicurezza l’equipaggio. Piu’ fortuna potrebbero avere i due rimorchiatori partiti da Creta e dalla stessa Alessandria d’Egitto che nelle prossime ore dovrebbero raggiungere la portacontainer italiana: in ogni caso sarà un’operazione lunga, sperando che le condizioni del mare non peggiorino.
Riuniti sul ponte di comando, tutti e 21, si fanno coraggio l’uno con l’altro mentre dagli uffici della compagnia, in porto a Genova, l’armatore Stefano Messina si tiene in contatto con loro, telefonando al comandante Federico Gatto ogni mezzora, aggiornandoli su tutto quanto si sta organizzando per riuscire a metterli in salvo il più presto possibile.
Non appena il mare lascerà un po’ di tregua il direttore macchine cerchera’ di andare in sala per cercare di capire cosa sia successo. Ma nessuno si fa illusioni, sul fatto che l’avaria possa essere risolta cosi’.
Intanto Messina, attraverso la Smith, la compagnia che nel pomeriggio ha inviato due rimorchiatori in zona, ha preso contatti con un elicottero privato, pronto a partire da Alessandria d’Egitto non appena le condizioni meteo lo permetteranno.
Un miglioramento è previsto tra in mattinata, quindi con tutta la notte davanti in balia delle onde.
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