IL CAIRO – Mohamed Morsi è stato arrestato per spionaggio per conto di Hamas. Il presidente dell’Egitto deposto lo scorso 3 luglio rimarrà agli arresti per 15 giorni. Secondo le accuse, Morsi avrebbe un ruolo anche nelle evasioni di massa dalle prigioni durante la rivoluzione del 2011. Gamal Tageddin, avvocato dei Fratelli musulmani, ha dichiarato che l’arresto di Morsi è “illegale”: all’ex presidente non è stato concesso un avvocato difensore e questo tipo di condotta, dichiara l’avvocato, segna un ritorno all’era di Hosni Mubarak.
La decisione di porre Morsi in custodia cautelare è il primo atto ufficiale della magistratura nel confronti del presidente deposto il 3 luglio scorso e da quella data trattenuto dai militari in una località sconosciuta. La liberazione di Morsi è stata chiesta più volte della comunità internazionale in particolare dall’Onu e dall’Ue.
Il deposto presidente egiziano è sotto indagine con l’accusa di avere contattato Hamas per commettere “atti ostili” sul territorio egiziano, fra i quali l’assalto a commissariati e a prigioni, il rapimento di poliziotti e di ufficiali, l’evasione da penitenziari, la distruzione di quello di Wadi el Natroun, dal quale lo stesso Morsi fuggì subito dopo la rivoluzione del 2011, e la distruzione dei registri dei detenuti.