Lei è egiziano. Cosa pensa della caotica situazione nel suo Paese?
«Il popolo egiziano è sceso in piazza con milioni di persone, pacificamente e senza una sola vittima, per liberarsi di una dittatura religiosa fascista. Dall’altra parte i raduni dei Fratelli musulmani non erano dello stesso tenore. Nascondevano armi, ci sono stati dei casi di torture (di sospetti informatori della polizia nda) e hanno usato bambini come scudi umani. Non poteva andare avanti così. Dopo l’intervento delle forze di sicurezza ogni giorno che passa la violenza sta diminuendo. L’Egitto è ben più tranquillo di prima».
Secondo lei la maggioranza degli egiziani appoggia i militari o la Fratellanza islamica?
«I 20-30 milioni di egiziani scesi in piazza erano tutti contro i Fratelli musulmani. È chiaro che la maggioranza della popolazione si oppone alla Fratellanza e alle loro attività terroristiche. Per la prima volta i Fratelli devono subire l’avversione del ‘popolo’, come mai era accaduto prima. In passato erano stati repressi sotto Nasser, Sadat e Mubarak. Oggi è il popolo egiziano che vuole sbatterli fuori. Solo i Fratelli musulmani, che contano sul 5- 10% della popolazione, si oppongono ai militari. Anche i salafiti, un altro gruppo islamico, si sono schierati con l’esercito ».
Circa un migliaio di persone sono state uccise dal 14 agosto durante le proteste dei Fratelli musulmani, in gran parte dalle forze di sicurezza. Cosa pensa di questo bagno di sangue?
«Mi dispiace molto per qualsiasi goccia di sangue egiziano versata. Comunque non possiamo imputare alle forze di sicurezza di aver risposto al fuoco che arrivava dalla parte dei dimostranti. Un centinaio di agenti sono stati uccisi. Se i raduni fossero stati pacifici non sarebbe accaduto ».
Lei è copto. I cristiani in Egitto sono minacciati?
«Gli estremisti e i loro seguaci sono dei codardi che bruciano i simboli e le attività dei cristiani. Sessantaquattro chiese ed istituzioni cristiane sono state date alle fiamme in soli tre giorni, compresi due luoghi di culto del III e IV secolo. Per non parlare dei negozi di cristiani attaccati».
Migliaia di italiani vanno in vacanza in Egitto. Il turismo e l’economia in generale sono a rischio?
«Momentaneamente sì, ma spero che con l’inizio della stagione invernale pace e stabilità saranno ristabiliti e potremmo riaccogliere tranquillamente i turisti».